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Abituarsi a Calibre e Sigil: Guida alla personalizzazione degli e-book

CalibreGli e-book sono fighi, ma possono dare delle belle grattate di capo. Se si ha la fortuna di avere a che fare con editori in gamba, che ti mettono a disposizione il libro in diversi formati ed editati bene, tutto ok, lo si può buttare direttamente sull’e-reader. Ma se ci si affida a case editrici che impaginano e-book a minchia o ci si rivolge ai circuiti pirata – dove non puoi stare troppo a far lo schizzinoso – il libro che ci si ritrova tra le mani può andare dall’irritante all’illeggibile.
Calibre e Sigil sono i due programmi fondamentali per costruire il proprio e-book su misura pur partendo da un file di merda. Era da tempo che volevo pubblicare una mini-guida essenziale all’uso di entrambi, e finalmente grazie a Siobhàn ciò è stato possibile. L’articolo che segue è stato scritto al 90% da lei. Non si tratta di una guida passo passo ma di una panoramica sulle funzionalità principali dei due programmi e come utilizzarle; sono programmi troppo vasti – Calibre soprattutto – per scrivere nei particolari tutto quel che ci si può fare. In futuro, potremo pensare di espandere questo o quell’argomento ed entrare più nel dettaglio, a seconda delle richieste.

1. Calibre: la conversione degli e-book
Ognuno di noi ha almeno un amico smanettone. Conosco una persona (non io, giuro! È un’amica di mia cugina. Che poi è morta) che una volta ha chiesto al suo amico smanettone di installarle Photoshop 3 anche sul computer nuovo, perché ogni tanto le piaceva usarlo per ritagliare le immagini o ritoccare le foto delle vacanze. Lui le ha installato la versione CS5 Professional in inglese, con tutte le barre degli strumenti talmente ultramoderne, che non riusciva più nemmeno a trovare il pennello. La mia prima impressione di Calibre è stata un po’ così: caos puro.
Quando qualcuno compra un e-reader, tra le prime cose di cui ha bisogno, oltre a degli ebook, c’è anche un programma per convertirli da un formato all’altro. E visto che Calibre è il programma in grado di gestire il maggior numero di formati diversi in circolazione (oltre ad avere funzionalità aggiuntive come la rimozione dei DRM), di solito gli viene consigliato quello. Io stessa ho iniziato con Calibre. E fin da subito ho provato un grande fastidio nei suoi confronti.

Libreria di Calibre

Cosa sono tutte ‘ste opzioni, io volevo un programma che mi convertisse gli ebook!

Calibre è un programma gratuito e open source per la conversione e la gestione degli ebook; se non lo conoscete potete scaricarlo qui. Ha una sua libreria, in cui conserva tutti i libri che avete convertito, in tutti i formati. Se si collega l’e-reader al computer può comunicare direttamente con esso, visualizzando gli ebook che contiene, o mandandogli quelli appena convertiti.
Ma data la vastità delle opzioni e la caoticità dell’interfaccia, possono passare settimane prima che vi accorgiate delle sue reali potenzialità. O anche solo a farlo funzionare decentemente. Diamo quindi un’occhiata alle sue funzioni principali, dall’acquisizione dell’e-book al micro-management della vostra libreria.

1-1. Importazione in Calibre e rimozione (eventuale) del DRM
Poniamo caso che avete appena acquistato un e-book da Amazon e l’avete scaricato sul vostro Kindle for PC (o Kindle for Mac se usate un Mac). Una volta scaricati, i file appariranno nella cartella in cui vengono archiviati tutti i file del Kindle – su Windows 7, ad esempio, si trova in Documenti/My Kindle Content. Potrebbe essere un po’ ostico trovare il libro che volete, perché i file hanno come nome una stringa di lettere e numeri apparentemente senza senso, ma se li mettete in ordine per ultima modifica il libro che cercate dovrebbe essere il file AZW o AZW3 più recente. Apritelo con Calibre per importarlo automaticamente.
Ora, il libro in questione potrebbe avere un DRM. Se non sapete di cosa stia parlando, la sigla significa Digital Rights Management e indica dei programmi di protezione che di fatto – semplificando – impediscono la modifica e la duplicazione dell’e-book. I DRM sono una seccatura, e la prima cosa che vorrete fare quando ne beccherete uno sarà di levarlo subito. In questa pagina il Duca spiegava come togliere i DRM dagli ebook. Questo tutorial ormai ha quasi quattro anni, ed è un po’ complesso da eseguire; già nei primi commenti si proponevano sistemi più semplici per farlo, e i plugin di Calibre sono quello che ho trovato più comodi. Uno dei vantaggi dell’open source infatti è che gli utenti possono creare delle estensioni di un programma per aumentarne le funzioni, ed è proprio quanto viene fatto con Calibre. Questi plugin si possono scaricare qui, e qui invece si trovano le istruzioni (in inglese, accontentatevi, sono facili) su come installarli.

Consiglio per i niubbi: quando scaricate fil da siti del genere state attenti che questa casellina NON sia barrata, o vi si impesta il browser.

Una volta installati basta aprire un file con Calibre e, se tutto funziona come si deve, il plugin lo pulirà direttamente da tutti i DRM. Non dovrete fare nient’altro.
Con il tempo i DRM vengono modificati per resistere ai pirati, ma anche gli strumenti contro i DRM vengono man mano aggiornati per aggirare le nuove protezioni. Se un plugin non vi funziona controllate di aver installato l’ultima versione disponibile in giro – quella che è linkata risale all’ottobre 2013.

1-2. Conversione in altri formati
Ora che il file è dentro Calibre ed è stato ‘ripulito’ di eventuali DRM, potrete convertirlo in tutti i formati che volete. Ma è proprio questa parte gestionale a ricordarmi dell’amico smanettone: se si vuole convertire un ebook da un formato a un altro, bisogna seguire tutta una serie di passaggi obbligati che moltiplicheranno il numero di file in circolazione. Riprendendo l’esempio iniziale, diciamo che abbiamo un AZW o AZW3 (il comune formato dei file Kindle) e di volerlo convertire in ePub. I passaggi sono i seguenti:
– Quando si apre il file con Calibre e il programma importa il file nella sua libreria, di fatto lo copia da un’altra parte (numero di file per lo stesso libro: 2).
– Poi si converte il file nel formato desiderato con l’omonima funzione nel menu orizzontale, Convert Books (numero di file per lo stesso libro: 3). La conversione stessa non è proprio immediata, ci sono un sacco di opzioni che non si capisce bene cosa facciano. Io uso solo Metadati, Visualizzazione e Imposta pagina.

La funzione Metadati è importante, perché nell’e-reader il vostro ebook verrà classificato in base a quelli e non in base al nome del file che leggete nel computer. Assicuratevi quindi che almeno titolo e autore siano corretti, e se non c’è una copertina magari aggiungetela.

Dettaglio della conversione di un file. Se si salta questo passaggio si rischia che i caratteri non si ridimensionino come si deve.

Screenshot della funzione Visualizzazione, questa finestra serve per decidere le dimensioni dei caratteri.

La funzione Visualizzazione permette di impostare le varie dimensioni di carattere che si vedranno nell’ebook; se non li impostate, non potrete ingrandire i caratteri una volta aperto il file nell’ereader. Per impostare i valori standard cliccate sulla bacchetta magica e poi nel riquadro “usare valori predefiniti”.
Infine conviene anche personalizzare il formato di input e di output con la funzione Imposta Pagina: ci sono vari modelli di e-reader disponibili, basta scegliere il vostro nella finestra in alto e quello di origine in quella in basso.

Dopo aver convertito il file, per poterlo utilizzare bisogna poi cercarlo nella libreria di Calibre (nel mio computer, per esempio, si trova nei Documenti).
Oppure lo si può esportare da Calibre, che quindi farà un’altra copia del libro in entrambi i formati, creando una cartella per l’autore che contiene tutti i formati che possiede, e la copertina (numero di file per lo stesso libro: 5). Oppure si può esportarlo direttamente nell’e-reader, se è collegato (numero di file per lo stesso libro: 4).
Certo, non costa poi molta fatica cancellare tutti i file in più, ma un programma non invasivo non mi costringerebbe a fare tutte queste copie fin dall’inizio.

Screenshot04 Metadati

Per questo una volta usavo questo programma per convertire gli ebook

1-3. Gestione degli e-book
Cosa succede se invece si accetta che Calibre gestisca tutti i libri? Succede che se si vuole ritrovare un libro nel ciarpame bisogna modificare i metadati di quasi tutti i libri che si possiedono. Alcuni libri infatti hanno i tag messi a caso, alcuni hanno l’autore con il cognome prima del nome (e quindi verranno classificati separatamente da quelli con il nome prima del cognome); alcuni hanno già delle valutazioni (in stelline) nei metadati, valutazioni con cui ovviamente non concordi; quelli peggiori sono quelli piratati male, che non hanno nei metadati nemmeno titolo e autore.
Io per anni sono stata incostante: a volte ho messo i libri su Calibre, a volte li ho catalogati in cartelle divise per genere letterario, altre ancora li ho messi sull’e-reader, cancellandoli dal computer. Vi lascio immaginare com’era facile trovarne uno quando mi serviva.

Però ho deciso di diventare una persona meglio. Mi sono messa d’impegno e ho messo in ordine tutti i metadati dei libri che avevo dentro Calibre, sull’e-reader e sul computer.
Alla fine ci ho messo solo qualche ora (che avrei dovuto usare per scrivere questo articolo, ma la strada per la personameglità è davvero molto lunga e perigliosa!). Ho anche scoperto che il mio e-reader Sony creava delle collezioni in base ai tag messi nei metadati del libro. Ordinando i metadati dei libri su Calibre mi sono trovata con dei libri ordinati anche nell’e-reader, chi l’avrebbe mai detto!

Ecco tutto ordinato come si deve. Ci ho messo soli mille anni.

Ecco tutto ordinato come si deve. Ci ho messo solo mille anni.

Oltre al fatto che se ti decidi a usarlo per mettere in ordine i libri funziona davvero, Calibre sa fare tante altre cose. Alcune funzionalità sono state implementate solo di recente, altre sono sempre state lì, ma non ho mai saputo di poterle usare…

2. Sigil e Calibre: Editing di ePub e AZW3
Sigil è il fratellino di Calibre. E’ un editor che lavora esclusivamente su ePub, e permette di modificarne il codice per dargli l’impaginazione che si preferisce. Come Calibre, è gratis e opensource; si può scaricare qui.
Tradizionalmente, si convertiva l’e-book originale in ePub con Calibre e quindi lo si apriva con Sigil per editarlo. Dalla versione 1.15 (rilasciata a Dicembre 2013), tuttavia, è presente in Calibre un editor simile a quello di Sigil, che rende di fatto il secondo programma superfluo. Inoltre, se Sigil si occupava solo del formato ePub, Calibre lavora sia con ePub che con AZW3, il formato Kindle.
Entrambi i programmi permettono di modificare direttamente il file, anche nelle parti più da smanettoni come la TOC (Table Of Contents, l’indice dell’ebook) e il css. Sia gli ePub che gli AZW3 sono praticamente dei file html un po’ complessi: se si conoscono i codici html e css, anche solo a grandi linee, con questi editor si possono modificare gli ebook in grande dettaglio.

Sigil, comunque, ha per il momento ancora un paio di vantaggi su Calibre.
Anche se non si conoscono html e css, con Sigil si può interagire direttamente con l’anteprima del testo, e usare gli strumenti dell’editor per modificare buona parte dell’ebook andando ‘a occhio’. L’editor di Calibre, invece, al momento permette solo modifiche al codice, non fa toccare direttamente l’anteprima. Obbiettivamente è un difetto, spero che in futuro implementino anche quest’opzione.
Sigil inoltre non è un programma invasivo come Calibre, edita i file ePub senza creare duplicati o copie: apri, modifichi, salvi, chiudi. Mi piace molto il modo pulito in cui funziona, una volta usavo solo questo programma come editor degli ePub. Anche perché era l’unico.

Paragone-Calibre-Sigil

Screenshot di Sigil, sopra, e dell’editor di Calibre, sotto.

Questo invece è come funziona l'editor di Calibre con lo stesso libro, ma in formato AZW3, per il Kindle. È luuungo, ma a parte questo non noto differenze.

Questo invece è come funziona l’editor di Calibre con lo stesso libro, ma in formato AZW3, per il Kindle. Oltre al fatto che è luuuuuungo, non noto particolari differenze.

Purtroppo questo febbraio nel blog del programmatore di Sigil è apparsa la notizia che il programma non verrà più aggiornato. Non sto dicendo che Sigil sia improvvisamente morto – per ora funziona ancora bene – ma che è destinato a rimanere indietro, mentre la comunità dietro Calibre continuerà a migliorare il servizio negli anni a venire. Stando così le cose, probabilmente in futuro mi abituerò a usare Calibre anche per questo.
Questo post fa parte della categoria “Risorse”, e come tale sarà inserito nell’omonimo menu sulla destra, così che all’occorrenza possiate trovarlo subito.

Tabella riassuntiva: Calibre

Calibre fa un sacco di cose! Ma non è molto intuitivo da usare.
Permette di catalogare gli ebook secondo molti criteri. Se non si sta attenti crea un sacco di doppioni.
Ha dei plugin per togliere i DRM.
Ha un editor diretto per i file epub.
Ha un editor diretto per i file AZW3.

La combo che spakka: Writer2ePub & MyTXTCleaner

EpubA volte, quando prendo in mano l’e-reader di Siobhàn, o la guardo leggere da sopra la spalla, il mio corpo è squassato da convulsioni molto poco eleganti. Se è stata una giornata particolarmente stressante, non è insolito che crolli a terra sbavante, ripetendo con voce sommessa “l’orrore, l’orrore”.
Ora: sarò anche ossessivo (io sono di diverso avviso), ma certe cose non si possono proprio vedere. L’e-book tipico che si può trovare nel lettore della Siò è infatti un pdf formattato a culo, con a capi completamente a caso e interlinea variabile. Il risultato è quasi altrettanto fastidioso di un wall of text.

Per il bene del mio equilibrio spirituale, ho passato anni (be’, no: settimane) a battermi per avere e-book che fossero una festa per gli occhi.
Uno dei primi programmi con cui sono venuto a contatto naturalmente è Calibre, ma non sono mai rimasto particolarmente soddisfatto dalle sue conversioni. Codice sporco, a capi impazziti che dovevo correggere a mano, e altre piccole amenità che a volte fanno riflettere se valga poi la pena di convertire un pdf. Finché ho trovato due piccoli programmi semplici semplici da usare.
Calibre va bene se il file di partenza è un mobipocket, e soprattutto è utile per rimuovere gli odiosi DRM (qui il Duca spiega come). Ma in tutti gli altri casi, la soluzione ideale è la combo MyTXTCleaner + Writer2ePub. E oggi voglio spiegarvi come funzionano.

Writer2epubWriter2ePub + MyTXTCleaner
Se voglio creare un epub e il mio file di partenza è un .pdf, un .doc, un .psd, un .rtf o un .txt, allora questi due programmi saranno la mia prima scelta. In teoria questi programmi funzionano benissimo anche se il mio file di partenza è un .html; in realtà, però, in quest’ultimo caso si fa prima a utilizzare Sigil.

Cosa sono?
Sono due plug-in compatibili con i word processor OpenOffice, LibreOffice e NeoOffice 1.

A cosa serve MyTXTCleaner?
Serve a cancellare gli a capi forzati e tutte quelle stramberie di formattazione che spesso infestano i file di testo importati da un pdf. Non è un convertitore: tutto quello che fa è cancellare gli accapi che non seguano un segno di punteggiatura forte.
Nella definizione di Luke:

Vi è mai capitato di trovarvi
davanti ad un testo che
va a capo
in maniera imprevedibile e che
non riuscite in
alcun modo a sistemare, proprio
come questo?

Ciò accade perché nel testo sono presenti dei caratteri di fine paragrafo indesiderati. Se prendiamo del testo proveniente da un PDF, inevitabilmente ad ogni fine riga ci ritroveremo con un fine paragrafo.
A questo punto, o ci mettiamo lì con tanta pazienza e li cancelliamo uno per uno, riga per riga, o utilizziamo la macro MyTXTcleaner che farà il lavoro per noi.

A cosa serve Writer2ePub?
Converte i file .odt e .doc in un epub pulito e altamente personalizzabile, completo di indicizzazione, copertina e metadati.

Dove si possono scaricare?
Qui si può scaricare MyTXTCleaner; qui si può scaricare Writer2epub.

Come si usano
Per prima cosa, apriamo il nostro file con uno dei word processor sopraindicati (nel mio caso, utilizzerò LibreOffice). Se il file di partenza è in formato .doc, .rtf o .txt potrete aprirli normalmente con il programma. Se il file di partenza è un pdf, dovrete fare un banale passo in più – ossia selezionare tutto il testo contenuto nel pdf, copiarlo e incollarlo in un nuovo documento del word processor che avete scelto.

1. Pulire il file di testo
Se a questo punto, come capita 9 volte su 10, il vostro file presenta i consueti problemi di a capi e altri misteri della formattazione, cliccate sul pulsante di MyTXTCleaner e il programma farà in pochi secondi una pulizia dell’intero documento.
L’unico problema di MyTXTCleaner è che cancella anche gli accapi dopo i titoli dei capitoli, quindi bisogna poi fare un check manuale per ripristinarli.

Screenshot MyTXTCleaner

Oggi ho preso una botta in testa e ho deciso di convertire Il signore degli anelli!

2. L’indicizzazione
Se vogliamo che il nostro libro sia indicizzato per parti, capitoli e sottocapitoli, dobbiamo creare una TOC (Table of Contents).
Per far questo, i word processor ci mettono a disposizione le intestazioni (in inglese, headings). Possiamo assegnare un’intestazione a ciascuno dei capitoli del nostro libro aprendo il menu a tendina che, di default, si trova a sinistra del menu di selezione del font.
Le Intestazioni 1 sono quelle più grandi, che ricomprendono tutte le altre. Ogni Intestazione 2 sarà contenuta all’interno dell’Intestazione 1 precedente, e ogni Intestazione 3 sarà contenuta all’interno dell’Intestazione 2 precedente, e così via. In genere, utilizzo l’Intestazione 1 per il titolo del libro e per i titoli delle parti del libro, le Intestazioni 2 per i capitoli e (quando ce ne sono) le Intestazioni 3 per i sotto-capitoli. Ma ognuno può fare come più gli aggrada.
Nota: quando evidenziate un titolo per trasformarlo in intestazione, assicuratevi che non ci siano a capi. Il programma infatti riconosce l’a capo come uno stacco, quindi di fatto creerà due diverse intestazioni anziché una sola. Questo potrebbe diventare fastidioso in futuro, quando per esempio direte a Writer2ePub di creare un’interruzione di pagina ogni volta che si presenta una Intestazione1 o Intestazione2.

Screenshot02 Intestazioni

Chi usa un word processor (cioè tutti) dovrebbe già sapere cosa sia un’intestazione, ma meglio andare sul sicuro.

Non preoccupatevi dell’aspetto che prenderanno le intestazioni nel programma di testo: saranno poi modificate nella conversione in epub. Che è quanto andremo a fare adesso.

3. Settare Writer2ePub
Per prima cosa, apriamo le “Preferences” di Writer2ePub – per accedervi, cliccate sul tasto con la piccola “p” rossa accanto al simbolo “e” del programma. Qui potrete scegliere alcune delle configurazioni più importanti del vostro futuro epub; tra cui:
– Divisione dei file. Stabilisce quando il programma deve creare un’interruzione di pagina. “Prima di Intestazione 1”, per esempio, significa che quando il programma incontra un’Intestazione 1, inizia una nuova pagina con essa.
– Font. Decidete quale sarà il font del vostro epub. Uno dei limiti del Writer, infatti, è che nella conversione tutti i font del file di partenza vengono trasformati in un unico font che decidete adesso.

Screenshot03 Preferences

4. Metadati e conversione
Okay, abbiamo quasi finito; quello che rimane da fare è inserire i metadati del libro (titolo, nome dell’autore, ISBN, eccetera; anche una copertina!) e avviare la conversione. Il pulsante di mezzo fra i tre di Writer2ePub apre il menu dei metadati, ma in realtà si può inserirli direttamente in fase di conversione.
Cliccate sul pulsante più a sinistra dei tre di Writer2ePub, date un’ultima occhiata ai metadati e avviate la conversione. Fatto!

Attenzione.
La conversione mantiene le dimensioni del testo, le intestazioni, e l’uso di corsivo, grassetto, sottolineato, gli elenchi puntati e numerati, le tabelle e le immagini. Ma nient’altro: altre eventuali modifiche verranno perse nella conversione.

Screenshot04 Metadati

Il signore degli anelli è pronto a infestare il mio e-reader.

A questo punto il vostro epub è pronto; potete aprirlo e controllarlo con un programma che legge gli epub (come Sigil)2 o caricarlo direttamente nel lettore per verificare l’effetto.
Avrete un epub indicizzato come volete voi, con gli a capi decisi dall’autore invece che dalla follia della formattazione di un pdf, e con un codice sufficientemente pulito da poterci lavorare ulteriormente con altri programmi senza impazzire. Un libro di bell’aspetto migliora l’esperienza di lettura.

Tra l’altro, ho tanto preso in giro Siobhàn, ma è stata lei a iniziarmi a tutto questo. Mi ha anche dato una mano a sistemare questo articolo.
Io infatti, quando si tratta di imparare nuovi programmi, sono intellettualmente pigro; e se non fosse per lei, forse a quest’ora sarei ancora a sniffare la carta ^-^

Sniffare libri

Il vero appeal del libro di carta.

Per maggior informazioni su Writer2ePub, non mancate di visitare questa pagina.

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(1) Negli ultimi mesi, sia MyTXTCleaner che Writer2epub hanno cominciato ad avere problemi con OpenOffice. E’ successo a me, e poco tempo dopo anche a Siobhàn. Sospetto che questo abbia a che fare con l’ultimo aggiornamento di OpenOffice.
Per questo motivo, siamo passati da OpenOffice a LibreOffice, che al momento funziona a meraviglia.Torna su
(2) In futuro dedicherò sicuramente un articolo a Sigil, un programma per modificare gli epub che in poco tempo è diventato un altro dei miei preferiti. Ma dato che sono una persona ordinata, ho deciso di tenere separati i vari programmi in post differenti.Torna su