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Nuovo giro

PaneDato che il mio panettiere ha riaperto, deduco che le vacanze estive stiano finendo. Per me sono finite. Per giunta qualcuno dei miei aficionados ha cominciato a tampinarmi: quand’è che ricominci? Quand’è che ricominci? E allora ricomincio.
E cominciamo, quindi, con una carrellata veloce su ciò che potrebbe aspettarci in questo nuovo anno di Tapirullanza.

Buoni propositi
Per il nuovo anno ho intenzione di continuare a seguire i movimenti letterari recenti – come la Bizarro Fiction, che rimane la corrente più vitale e simpatica (anche se alla Eraserhead quest’anno hanno pubblicato molta meno roba dell’anno scorso) o il New Weird, che come al solito produce poco e tende a ruotare attorno a VanderMeer – e a rinvangare vecchi classici semi-scomparsi.
Oltre ai Consigli ho in mente anche diverse Bonus Track, molte più dell’anno scorso. Non ho mai definito con troppa precisione cosa siano le mie Bonus Track, se non come “libri curiosi, che per una ragione o l’altra non meritano di entrare nei Consigli, ma di cui val la pena di parlare”. Ci provo ora, dividendoli in quattro categorie:
– Libri contemporanei, che pur essendo interessanti e/o ben scritti, probabilmente non meritano di sopravvivere alla prova del tempo.
– Libri che hanno fatto la storia del genere fantastico, ma che sono invecchiati male e non potrebbero essere gustati con lo stesso piacere di allora. Più degli “oggetti di studio” per il curioso e l’aspirante scrittore, che dei must read.
– Libri che, pur essendo magari strambi e originali, non appartengono al genere fantastico.
– Specialoni su un gruppo di libri, come l’articolone sulla Bizarro Fiction o quello sui capolavori mancati che avrebbero bisogno di un reboot.
Nel corso dei prossimi mesi toccherò tutte queste categorie.

Hitler European Tour

Avere dei programmi è importante.

Qualche libro che sto tenendo d’occhio
In queste settimane non ho mai spesso di cercare libri dei tipi più disparati. Oltre ai classici e ad altri romanzi su cui ho già deciso di fare dei post, ecco qualche libro che ha attirato la mia attenzione:

1. Prima ho accennato a quel simpatico panzone di VanderMeer. Forse ricorderete che, nel mio articolo su City of Saints and Madmen, avevo menzionato la sua raccolta di racconti del 2010 The Third Bear; quella che contiene il “The Situation” recensito da Gamberetta anni or sono. Volevo leggerla, ma esisteva solo in cartaceo e il cartaceo puzza, specie se devono spedirmelo da oltreoceano. Beh, ora The Third Bear è disponibile su Amazon al prezzo quasi accettabile di 5,67 Euro.
Ho spulciato le recensioni e ho visto che molti lamentano l’inconsistenza di VanderMeer: storie piene di immagini strane e affascinanti, che però si perdono la storia per strada. Altri, per c0ntro, lo esaltano per la sua “poeticità”. Mh. VanderMeer si prepara a diventare il Baricco americano? Augurandomi di no, comprerò il libro e verificherò con i miei occhi. Ma non ho ancora deciso quando.

Space Walrus2. Kevin L. Donihe, uno degli autori di punta di Bizarro, ha appena pubblicato Space Walrus – la storia di un tricheco che, beh, va nello spazio. Per una settimana ha spammato il sito di Bizarro Central con deliri sui trichechi, tra i quali raccomando questo frammento:

The walrus takes pride in its wrinkly roadmap skin.
The walrus has a penile bone, and wants you to know it.
The walrus has private names for the places it goes, the things it loves and the things it eats.
The walrus is fluent in 700 languages, none of which are human.
The walrus has no need for guile or artifice.
The walrus knows love and hate in equal measure.
The walrus has vision so powerful it can glimpse the soul.
The walrus has mastered telekinesis.
The walrus only appears to die.
The walrus is older than the oldest thing.
The walrus transcends all notions of time and space.
The walrus understands your hopes and fears.
The walrus wants to be your friend.
The walrus wants to be your only friend.
The walrus waits inside of you.
The walrus can become you.
But you can never become the walrus.

O questo video:

Se gliel’hanno lasciato fare invece che prenderlo a calci, un motivo ci sarà (forse). Inoltre assieme a Space Walrus è uscita la raccolta Walrus Tales, che comprende racconti, tra gli altri, di Carlton Mellick e Mykle Hansen. Due fatti fanno esitare la mia compulsione all’acquisto: Kevin Donihe mi ha già fregato una volta col deludente House of Houses, e inoltre per qualche strana ragione nessuno dei suoi libri è mai stato digitalizzato. Quindi per ora è un no; ma forse qualche coraggioso vorrà farsi avanti…

The Greenlanders3. Cambiamo completamente genere. Saltando di link in link sono incappato in questo tomo da 600 pagine chiamato The Greenlanders: è del 2006, l’autrice è tale Jane Smiley e dovrebbe mostrarci la dura vita di alcuni di quei normanni che nel Tardo Medioevo approdarono in Groenlandia, pieni di voglia di colonizzazione, per poi fare una fine miserabile nel giro di un secolo (con grande gioia degli inuit). I romanzi storici mi piacciono, l’ambientazione è esotica quanto basta e ho sempre avuto un debole per le storie di estinzione.
Punti deboli: oltre a essere parecchio lungo, quasi tutte le recensioni che ho letto, pur lodando la qualità della ricostruzione, lamentano la monotonia dello stile e la piattezza dei personaggi. Per un romanzo slice of life questo è un limite grave. A ciò si aggiunge il fatto che l’edizione Kindle viene a costare 9,36 Euro, cioè quasi quanto la versione cartacea: bella mossa.

In conclusione
Ci sono troppi libri e troppo poco tempo per leggere. La condivisione e la discussione sono indispensabili per godere del nostro tempo – liquidando in fretta le cose brutte e portando all’attenzione quelle belle. Quindi continuerò a parlare di libri, sperando che il feedback sia positivo come l’anno scorso e anche di più.
E intanto la Donna Camél, che si è appena fatta regalare il Kindle, ha pubblicato un piccolo tutorial per quelli che vogliono farsi una copertina senza spendere la paccata di soldi che costa l’originale ^-^

Copertina kindle fai-da-te