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Metto gli occhialoni e arrivo

SteamCamp 2013Dai un genere narrativo in pasto a un markettaro, e dal suo sfintere usciranno tonnellate di merda. Garantito.
E’ questo che ci ha insegnato, ancora una volta, il boom statunitense dello Steampunk. In una maniera che ricorda l’epoca d’oro (se così vogliamo dire) del fantasy adolescienziale italiano, nell’arco di tre-quattro anni il mercato della narrativa fantastica si è popolato di opere che di steampunk avevano solo il claim.  Gli autori: scrittori di basso livello che, capito il nuovo trend (e magari imbeccati dal loro agente), si saranno fatti un giretto su Wikipedia e su qualche sitarello di “estetica steampunk”, per poi buttare giù la prima storia che gli veniva in mente. Quando si è imbarcata nell’impresa, l’autrice di Steamed – un capolavoro del porno con dirigibili – era reduce da un ciclo di libri sui vampiri innamorati, e nove copertine su dieci dei suoi romanzi ospitano bei tenebrosi a petto nudo. Giusto per darvi un’idea.
Qualcosa di buono forse c’è stato, come la trilogia The Bookman Histories di Lavie Tidhar (qui Mr. Giobblin ha recensito The Bookman, primo libro del ciclo). Ma poca roba.

Attorno allo Steampunk c’è grande confusione; un sacco di gente si è messa a compilarne “canoni” senza criterio e ci ha messo roba diversa. Del resto è naturale; lo steampunk non è un genere facile, esige molta documentazione. Il Duca, che oltre ad essere un esperto enciclopedico del Lungo XIX Secolo è una persona precisa e ama la chiarezza, ha dedicato il suo blog a spiegare cosa sia esattamente lo Steampunk; quali siano le sue radici e  i suoi elementi costitutivi. Il suo sogno: che prima o poi gli scrittori italiani (ma anche i filmmaker, i cosplayer, e così via) la smettano di fare le cose a sentimento e imparino a informarsi.
Lo SteamCamp, che il Duca ha contribuito a realizzare con altri appassionati, nasce dallo stesso desiderio. Unito a quello di fare una figata di evento. Ma cos’è lo SteamCamp? Nelle parole del Duca, è

un evento dedicato allo Steampunk in senso ampio (un po’ di Dieselpunk incluso, fantascienza d’epoca inclusa), voluto da un gruppo di appassionati e organizzato nei mesi scorsi con il mio aiuto. A loro gli aspetti pratici e concreti, quelli senza cui non si possono fare eventi, e a me le decisioni sugli argomenti da trattare e su come indirizzare il Camp.

Lo SteamCamp si terrà sabato 6 e domenica 7 aprile (il weekend successivo a Pasqua, quindi) all’Hotel Filanda di Cittadella, in provincia di Padova. Il Duca ci ha dedicato un articolo su Baionette Librarie un mesetto fa; vi consiglio di darci un’occhiata. Qui invece il sito dello SteamCamp. Da un po’ di tempo volevo rimbalzare la notizia, ma in questo periodo, come forse avrete notato, ho potuto dedicare ben poche attenzioni al blog. Be’, come si dice: meglio tardi che mai. E poi, un remainder a un mese dalla scadenza non è una brutta idea.

Steampunk Italia

Quelli di Steampunk Italia. Tutte le foto dell’articolo sono prese dalla galleria fotografica del sito dell’evento.

In questi giorni mi sono girato un po’ il sito dello SteamCamp, per farmi un’idea dell’evento. E dato che sono un nerd assetato di sapere, la prima cosa che sono andato a guardarmi è il programma delle conferenze. Ne ho subito adocchiato una manciata di interessanti. Cominciamo da quelle a carattere letterario.
Introduzione allo Steampunk e Le fonti dello Steampunk sono le due conferenze tenute dal nostro Duchino (nome quando non è un coniglietto: Marco Carrara). Non mi aspetto che dica molte cose nuove rispetto a quello che già dice sul suo blog – e che si può sintetizzare in questo e in quest’altro articolo – ma volete mettere l’ebbrezza  di sentirglielo dire dalla sua viva bocca? Poi c’è Alieni nella fantascienza storica, un excursus sulla narrativa con gli “alieni”, e in particolare con la fissa per Marte sbocciata tra la fine dell’Ottocento e il secondo decennio del Novecento. La presentazione sul sito cita La guerra dei mondi, Edison’s Conquest of Mars e i romanzi marziani di Burroughs – tutta roba che può diventare (e in alcuni romanzi lo è già diventato) ottimo materiale per storie e ambientazioni steampunk. Questa conferenza mi accattiva di meno delle altre – non credo mi dirà granché di nuovo sull’argomento – ma se avrò un buco libero la seguirò volentieri.

Le più interessanti sul versante letterario sono sicuramente le due conferenze che sponsorizzano nuove pubblicazioni italiane. Libri marziani presenta due libri a tema steampunk pubblicati (o in via di pubblicazione) da Delos Books: L’ambasciatore di Marte alla corte della regina Vittoria di Alan K. Baker (The Martian Ambassador in originale) e Le ombre di Marte, trilogia di romanzi dell’autopubblicato Augusto Chiarle che dovrebbero essere dei seguiti de La guerra dei mondi. Sì: Delos è la casa che gestisce quella fogna di Fantasy Magazine e ha pubblicato opere memorabili come i romanzi di Kay Pendragon; e sì, a presentare è Silvio Sosio, quello che sotto vari alias trollava su Gamberi Fantasy. Sarà la loro occasione per redimersi? Lo scoprirò di persona.
Due ore dopo, un’altra conferenza introduce altri due steampunk italiani: Mondo9 di Dario Tonani, una raccolta di quattro racconti con cornice su di una grossa macchina senziente che vaga per un pianeta desertico, ancora una volta pubblicato da Delos, e il racconto lungo dell’autopubblicato Ferrara Soldati a Vapore, ambientato all’epoca delle guerre d’indipendenza italiane.
Non ho ancora letto nessuno dei libri che saranno presentati, ma sono ottimista. Il romanzo di Baker ha buone recensioni su Amazon e pare interessante – più della media dei libri etichettati ‘steampunk’ degli ultimi anni – e Chiarle sembra uno che ci capisce; oltre a far parte del comitato organizzativo dello SteamCamp, è un musicista e si occuperà di una conferenza sulla musica steampunk! Il racconto steampunk di Ferrara è l’unico che abbia mai letto – a parte qualcuno presente nell’antologia del Duca di prossima pubblicazione – ad ambientazione risorgimentale, e Tonani sembra essersi guadagnato una piccola popolarità anche all’estero. Sicuramente leggerò alcune di queste opere nei giorni dello SteamCamp o dopo il mio rientro; e non mi dispiacerebbe l’idea di dedicare qualche articolo del blog alle mie impressioni.

SteamCamp

What the fuck is this shit!?

In realtà, però, le conferenze che mi incuriosiscono di più non sono quelle sulla narrativa ma quelle più storiche! Per la precisione mi riferisco a queste due conferenze:
Informatica nel XIX secolo, che partendo dalla macchina analitica del fighissimo Babbage (ispiratrice del romanzo steampunk The Difference Engine, recensito sul blog) si lancia in una storia dell’informatica dell’epoca. A parlare è Gino Roncaglia – un tipo in gamba, dato che oltre ad essere filosofo è l’autore dell’e-book La quarta rivoluzione.
Innocenzo Manzetti: automa e altro, sul negletto inventore italiano bravissimo a progettare marchingegni rivoluzionari ma, purtroppo per lui, inetto a trasformarli in un business. Ha inventato un automa capace di suonare il flauto per davvero e avrebbe pure battuto sul tempo Meucci nella realizzazione di un telefono funzionante! Non avevo mai sentito parlare di Manzetti prima che il Duca gli dedicasse uno spazio nel suo articolo sul Risorgimento italiano, ma ora sono decisamente incuriosito.
E le conferenze sono solo la punta dell’iceberg! Allo SteamCamp saranno presenti anche cosplayer e appassionati di estetica steampunk; si parlerà anche di fumetto, di cinema, di design steampunk; ci sarà un laboratorio di costume vittoriano; spazi per condividere e discutere idee legate a questo mondo; una festa con musica al sabato sera; e così via. E il programma continua ad essere aggiornato! Dalla prima volta che ho visitato il sito sono già stati aggiunti altri eventi, e altri probabilmente se ne aggiungeranno. Quindi vi consiglio di aggiungere la pagina del sito al vostro feed reader.

E’ raro che io vada a una fiera o a un “evento”; mi annoio. Se ho deciso di andare a questo, è perché sembra una roba come Dio comanda. Del resto, le prime voci attorno allo SteamCamp lo davano per lo scorso autunno; se il Duca e gli altri organizzatori l’hanno via via posticipato, è stato per organizzare le cose per bene e fornire un’esperienza completa, invece di una roba raccogliticcia.
Cosplay e rievocazione storica, design, narrativa, nuove proposte, storia, musica. Lo SteamCamp sembra rivolto sia ai cosplayer1, sia agli amanti dello steampunk, sia agli interessati in generale alla cultura dell’Ottocento. Io ci vado. Voi fateci un pensiero – e ricordatevi di iscrivervi sul sito se decidete di venire, sia che (come me) vogliate essere semplici spettatori, sia che vogliate esporre anche voi qualcosa. Le iscrizioni chiudono il 3 aprile.

Link rapidi:
Sito dell’evento SteamCamp 2013
Pagina Facebook dello SteamCamp
Articolo del Duca sullo SteamCamp

Modern Steam Motorbike

Mi ricorda un romanzo di Dick…

(1) Ma se riuscite a lasciare a casa gli occhialoni con gli ingranaggi dentro è meglio.Torna su