Approfitto del perdurare delle vacanze natalizie (benché ormai avviate alla conclusione) per un altro piccolo post autoreferenziale. Intanto, una notizia che farà gola ai miei fan (ammesso e non concesso che ce ne siano):
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Ho linkato su Tapirullanza la mia libreria di Anobii!
Il link in questione è nel box “Tapiroulant su Anobii” della colonna destra, sotto il box dedicato alla mia persona. A sua volta, la mia libreria su Anobii linka questo blog, così da creare un affascinante flusso di informazioni e utenza. Nell’ultimo mese alcuni di voi si erano già accorti della mia esistenza su Anobii, tanto che le 5 visite al mese di media alla mia libreria (che non è neanche una brutta stastistica, trattandosi di una libreria in completo abbandono) a Dicembre sono passate a 40. Ma adesso è ufficiale! Evviva!
Avevo intenzione di linkare la mia libreria fin da quando ho aperto il blog, ma ho posticipato a lungo perché per tutto il 2011 avevo disertato Anobii e i miei libri erano aggiornati a, tipo, il dicembre scorso. Come potrete vedere non ho ancora finito di aggiornarla, ma quantomeno sono a buon punto, e tra pochi giorni avrò inserito tutti i libri.
Per converso, ho la tendenza a segnarmi in giro le cose che faccio, e anche le date in cui inizio e finisco i libri, per cui posso riprodurre in modo quasi infallibile la quasi totalità delle mie letture durante il 2011. Una cosa che mi piace fare, infatti, è analizzare le mie abitudini, ivi comprese le mie abitudini di lettura. Ecco cos’è venuto fuori.
Dei 101 libri che ho registrato di aver letto quest’anno, il 72% è narrativa e il 28% saggistica:
Entrando più nello specifico, ecco la ripartizione tra narrativa fantastica e non fantastica, saggistica storica e non-storica, e manuali di scrittura:
La narrativa fantastica è di gran lunga la voce maggioritaria, e questo mi sorprende perché fino all’anno scorso leggevo molti più mainstream e classici. Penso di riconoscere quattro cause di questo cambiamento:
- L’influenza di Gamberetta (e, secondariamente, del Duca e di Zwei).
- L’acquisto e l’uso massiccio di un e-reader.
- La scoperta di library.nu
- La gestione di Tapirullanza.
Delle tre, la più importante è sicuramente l’acquisto del reader. Non sono il primo a dirlo, ma la mia esperienza va ad aggiungersi a quella degli altri: il possesso di un reader cambia il modo che ha il lettore di approcciarsi ai libri. Prima di averne uno (e prima anche di quando lo mendicavo a Siobhàn), la mia mentalità era pressappoco: “Vediamo cosa mi mette a disposizione l’editoria italiana”.
Se in un anno mi sono letto una trentina di romanzi di Philip K. Dick – era il 2009 – devo ringraziare quella disgraziata della Fanucci, che in occasione del 25° anniversario dalla morte dello scrittore aveva ripubblicato quasi tutti i suoi libri. Io ero andato in libreria, li avevo visti, e mi ci ero buttato a pesce. Allo stesso modo ho conosciuto Ballard e Vonnegut, ripubblicati in modo sistematico da Feltrinelli, o Asimov e Bradbury, diffusi dalla Mondadori.
Ma, come ormai tutti si sono accorti, il grosso della narrativa fantastica pubblicata dalle nostre lungimiranti case editrici non è buona nemmeno come carta igienica. Di conseguenza, invece che buttare 20 Euro per una menata della Troisi, con la stessa cifra mi compravo due o tre libri di Hemingway o di Gogol’ o di Balzac.
Ma da quando ho il reader, non mi devo più accontentare. La Rete è grande e ho solo l’imbarazzo della scelta. Ho potuto leggere libri che non hanno mai toccato il suolo italico (la Bizarro Fiction), libri che non sono editi in Italia da quarant’anni (tutti i romanzi di Stapledon, per esempio), autori italiani autopubblicati le cui opere esistono solo in formato digitale.
E il blog è stato per me quello che speravo che fosse: uno sprone a sperimentare nuovi autori, nuovi sottogeneri, a cercare libri i più diversi possibili tra loro. Cosa strana: nonostante il tempo che mi porta via, da quando gestisco Tapirullanza leggo di più – anche se a volte a orari strani (ho finito Vacuum Flowers alle tre del mattino).
Comunque, le mie letture mainstream sono state erose anche dalla saggistica e soprattutto da quella storica, che quest’anno ho letto molto di più rispetto al passato. Dei 16 che ho letto, la gran parte è saggistica sul Medioevo, quella che rimane è sulla cosiddetta Prima Età Moderna (Early Modern Age): anche in questa mia nuova abitudine, quindi, l’influenza di Zwei e del Duca è cospicua. E poi, tutta questa saggistica mi fa sentire così intelligente!
Vediamo adesso un’altra cosa che mi affascina sempre moltissimo (in modo lievemente patologico), ossia la distribuzione temporale dei libri che ho letto quest’anno:
In blu ho segnato, di nuovo, tutti i libri letti nel 2011; in rosso i libri consigliati su Tapirullanza, sia nei Consigli del Lunedì che nelle Bonus Tracks. Come immaginavo, il periodo 1930-2011 è il più denso, con un primo picco nel periodo 1960-1990 (che coincide con l’apogeo della fantascienza sociale, uno dei miei sottogeneri preferiti), e un secondo picco, che inizialmente non mi aspettavo, nell’ultima decade. Quest’ultimo è dovuto soprattutto ai libri di Bizarro Fiction che ho letto negli ultimi quattro mesi (13 libri, di cui 10 solo di Mellick) e agli autopubblicati italiani (4 libri quest’anno). La cosa è curiosa, perché in passato se leggevo 2 o 3 libri di scrittori ancora viventi era già tanto.
Rispetto agli anni scorsi, molto trascurato l’Ottocento: a parte Stendhal e Tocqueville, poco altro (ma forse val la pena di menzionare Frankenstein di Mary Shelley, che non avevo mai letto, e che ho trovato carino benché troppo appesantito dal lirismo romantico). Soprattutto, ne esce con le ossa rotte il periodo 1861-1930. Ma non temete, amanti dell’epoca vittoriana e/o del primo dopoguerra, sono in cantiere un paio di Consigli su libri proprio di quel periodo! Ma che figata!
Trovare il tempo per leggere non è sempre facile, ma sono felice di farlo se poi posso spammarlo in giro per il Web ^-^
Conto che questo 2012 mi porti un’altra vagonata di libri fikissimi, almeno finché i Maya non distruggeranno il mondo a cavallo di fotoni (questa nuova misteriosissima particella) cantando 666 the Number of the Beast.
101 libri? Vado a nascondermi in un angolino.
Scherzi (ma neanche troppo) a parte, concordo con te sull’impatto di un reader sulle abitudini di lettura: a meno di non essere come mio fratello e i suoi compari, capaci di leggere per ore su uno schermo, l’inchiostro elettronico è fondamentale per riscoprire opere irreperibili in cartaceo.
Tapiro… ma usi una scaletta dove programmi i libri con molto anticipo o quello che trovi al momento e in base all’umore?
Tapiro ha l’abitudine di portarsi un libro ovunque vada. Tipo anche al ristorante. O al cinema. Non che legga tutto il tempo, ma se gli capita qualche minuto di vuoto, in cui deve aspettare, apre il libro e legge. All’inizio era snervante, poi ho capito che se inizio a parlargli smette di leggere e mi presta attenzione ^^”
Questo lo faccio anche io, tranne che smetto di leggere e presto attenzione. Almeno, dipende da chi mi parla; di solito annuisco, alzo gli occhi e dico “nah, secondo me non è così” e poi continuo a leggere.
^_^
Siò ti ha abbondantemente risposto^^’
Come ogni buon (?) milanese, sono iperattivo.
Non solo. Come diceva il buon vecchio McLuhan,
il medium è come una thailandese, massaggiauna nuova tecnologia modifica la stessa forma mentale degli utilizzatori. Avere un reader mi rende – proprio a livello di attitudine – più attivo, più curioso di sperimentare, mentre prima mi capitava spesso di ‘adagiarmi’ nelle scelte che le case editrici operavano per me.L’una e l’altra cosa.
Lessi Dick in modo metodico, approfittando dell’edizione limitata dei libri del 25° anniversario, scegliendo un paio di libri per rodaggio, quindi un’altra decina di libri dopo il successo dei primi due, e in un terzo tempo, dato che continuava a piacermi, altri libri ancora.
Ma, per esempio, ho cominciato Mellick per impulso, dopo aver letto il post di Gamberetta su Starfish Girl. E per impulso ho letto, ad esempio, Orbitsville di Bob Shaw. Invece, dopo aver scoperto che Mellick mi piaceva, ho scientemente programmato di testare altri autori di Bizarro di successo (come HELP! A Bear is Eating Me! di Hansen o Dr. Identity di Harlan Wilson).
–All’inizio era snervante, poi ho capito che se inizio a parlargli smette di leggere e mi presta attenzione ^^”–
Ma no sciocchina, finge soltanto “^^
Also Tapiro, ma roba tipo Il Capitale l’hai conteggiato tra i saggi o tra il fantasy? ^^
Ti detesto profondamente perchè trovi il tempo di leggere così tanto U_U
Non è così intelligente. Quando finge riesce a rispondere solo sì o no, se gli fai una domanda aperta si impalla.
Ricorda Sho, che da grandi bocce derivano grandi responsabilità v.v
C’entra niente, ma mi premeva dirtelo ^^
@Tapiro: Tapi, curiosità: ma tra la bizzarro fiction, i saggi, il fantasy, i manuali e la preparazione della vittoria del proletariato, ti rimane il tempo per leggere qualcosa dei grandi classici (i vari Hugo, Tolstoj, Hemingway, ecc)??
Perchè io studio e pugileggio, e già mi ritrovo si e no il tempo di leggere 30 pagine la sera.
Beh, innanzitutto bisogna ammettere che nessun esame di filosofia, nemmeno i più duri (tipo l’esame manualistico di filosofia contemporanea, ossia tutta la filosofia da Kant escluso a oggi, su tre manuali da 500 pagine l’uno) sono paragonabili a 1200 pagine di noiosissimo diritto commerciale; in secondo luogo, che non pugileggio ma al massimo mi concedo una mezz’ora al giorno di ginnastica (quel tanto che basta per mantenere una forma fisica decente).
Ciò detto, leggere un classico costa la stessa fatica che leggere un autore moderno (a meno da essere un libro talmente noioso o contorto da costare immensa fatica leggerlo; ma a quel punto è un pessimo libro e uno lo lancia dalla finestra). Quindi ogni mattina, quando mi sveglio, posso decidere che quel giorno leggerò Swanwick oppure Hemingway oppure Maupassant.
Anzi: ho trovato la lettura in inglese di Swanwick più faticosa de Il rosso e il nero di Stendhal.
Chiudo con una rivelazione: Tolstoj è uno dei pochi che non ho mai letto neanch’io. Sarà perché i tomi da 1000+ pagine mi indispongono di default.
Ciao Tapiro, ti (ri)leggo già da quando ho visto la segnalazione di Gamberetta, e ho già messo tutti i libri che hai consigliato nella mia wishlist di Amazon. Sono stato lietissimo di apprendere che eri tornato a boggare – il tuo abbandono di Follia mi aveva lasciato assai dispiaciuto. Anzi, perché tu e Gamberetta e tutta quest’altra gente vi occupate esclusivamente di fantasy? Su Follaia parlavi anche d’altro, non ti limitavi solo a quello. Quest’estate ho letto “Freedom” di Franzen e mi piacerebbe sapere sia che ne pensi, sia trovare qualcuno di fidato come te che mi consigli libri simili ambientati nel nostro tempo e che tocchino con serietà temi attuali. In ogni caso, ben ritornato nella blogosfera! (cazzo quanto mi sento wired e hipster a parlare di blogosfera)
Questo mi sembra impossibile. Il rosso e il nero di Stendhal è… è…
Leggere 101 romanzi in un anno significa o non avere niente da fare, o gestire il tempo in maniera impeccabile. E da quanto ho capito sei peggio di me, ignori il mondo per la lettura ogni volta che ne hai l’occasione! xD
Nel 2011 avrò letto sì e no una ventina di romanzi. Pur provando a infilare la lettura in ogni buco di tempo che ho (essenzialmente bagno, mezzora prima di dormire, quando non sono strettamente sotto esame), è un miracolo se tiro fuori un romanzo al mese (estate esclusa).
Hai il mio massimo rispetto. O_O
Idem con patate: io per aumentare il mio numero di letture punto sulla disoccupazione imminente XD
@ManfromAntarctica (d’ora in poi Pyros):
Bravo, sei fikissimo.
Ogni tanto non mi dispiacerebbe dedicare qualche articolo speciale a narrativa non fantastica (e in parte già l’ho fatto: vedi HELP! A Bear is Eating Me, che pur gravitando in zona Bizarro Fiction è fondamentalmente un mainstream), ma preferisco privilegiare i generi che piacciono di più a quelli che mi seguono (e, devo dirlo, anche a me).
@Taotor:
Carinissimo!
A me è piaciuto x°D Certo, bisogna scendere a patti con il pessimo stile primottocentesco. E dire che ai suoi tempi Stendhal era un esempio di bello stile.
O dormire poco ^-^
Altri trucchetti: non usare facebook; seguire pochi blog, testate, etc.; abbandonare le letture noiose; usare i tempi morti come treno, metro, le code agli uffici pubblici (quando non bisogna impiegarli per studiare).
Comunque devo ammettere, se mi guardo alle spalle, che anch’io incontro sempre più ostacoli. Stando a quello che ho segnato su Anobii, nel 2009 avevo letto 123 libri; nel 2010 106 libri. Sto scendendo.
Tu sei più fikissimo! Però i saggi medievali non me li pippo, sai chebbarba.
Non mi hai risposto su Franzen! Guarda che me ne sono accorto? L’hai letto Franzen? Cosa ne pensi di Franzen?
E come si fa a fare risposte ai commenti degli altri in modo elegante con le citazioni indentate e in corsivo come fai tu? Sono nuovo qui su WordPress…
Si però io voglio la recensione del Kapitale v.v
Perché sei un incolto. Shame on you.
La questione è molto semplice: non ho mai letto Franzen.
Perché? Boh. Non me n’è mai venuta voglia. E poi leggere Franzen fa così radical chic che mi vengono le macchie.
Con il magico potere dei tag.
Il tag “i” permette di fare i corsivi. Il tag “blockquote” permette di fare i testi indentati (apri il tag blockquote, copincolli la citazione, chiudi il tag).
Mi spiace che non ci siano i bottoni rapidi nella finestra dei commenti, ma non ho ancora capito come e se posso metterli con questo tema.
Vai a una qualsiasi conferenza di Lotta Komunista e di recensioni del Kapitale te ne fanno anche dieci. Avrai l’imbarazzo della scelta ^-^
-Vai a una qualsiasi conferenza di Lotta Komunista e di recensioni del Kapitale te ne fanno anche dieci. Avrai l’imbarazzo della scelta ^-^ –
Ma io ne voglio una tua. Con Carletto Marx che distrugge il capitalismo a bordo di un mecha a vapore armato di lame rotanti e siluri fotonici $_$
Ah. Peccato.
E leggere Kim Stanley Robinson cosa fa?
L’hai mai letto Kim Stanley Robinson?
Ma secondo me quello del Franzen radical chic è un pregiudizio, se lo provi poi magari ti passa e cambi idea.
Lo sospettavo, ma non sapevo quali. Ho provato a cercare le istruzioni per WordPress su Google ma non le ho trovate… Grazie!
Mò vediamo se funziona…
Sai, si potrebbe scrivere un romanzo steampunk con Marx e Engels protagonisti. Nel ’48 erano a Londra a organizzare i poveri operai abbruttiti dell’East End: c’è lo steam, c’è il punk… Com’è che nessuno ci ha mai pensato?
In compenso in Warlord of the Air di Moorcock c’è un vecchissimo Lenin. Ma Warlord of the Air è bruttino.
Nope.
Però mi ricordo te che vai in giro per la città con il tomo di mille pagine di Red Mars…
Possibile, e prima o poi credo che lo scoprirò, ma più poi che prima. Ci sono molti autori che voglio leggere con più urgenza.
Ha funzionato^^
Non scrivesti già un racconto con un gruppo di filosofi seduti a un tavolo a giocare a carte, millenni orsono?
Ricordi bene! Ho anche iniziato un paio di volte a leggerne il seguito Green Mars, ma sono sempre stato bloccato da altri impegni, e sono passato ad altri libri. Dacci un’occhiata, è in linea con ciò di cui ti occupi qui su Tapirullanza, ed è lo stesso genere di Clarke. In più: ascensore spaziale!
ciao, ho scoperto per caso il tuo blog e voglio proprio spulciarlo tutto!! inoltre ti volevo chiedere se l’immagina-figata sia presa da qualche storia in particolare 😀 grazie
@Pyros:
Quello è stato molto tempo fa ^-^
E più che un racconto era una sceneggiatura.
Il problema dei libri di Robinson è la loro mole. Prima o poi mi capiterà di sicuro di leggerli, ma, appunto, più poi che prima^^’
Facciamo quando ho trovato un lavoro a tempo indeterminato? AhahaHAHAHaahHAHAHAHahAHAhAhAHA
Ehm, l’ascensore spaziale l’ha “inventato” per l’appunto Clarke, in Le fontane del paradiso… Romanzo carino, tra l’altro, ma non eccezionale.
Ehm, no, è soltanto un’immagine demente che ho trovato su 4chan… Però ci si potrebbe scrivere sopra un bel romanzo New Weird. Gamberetta, dove sei quando servi?
Tapiro, sai dove posso “trovare” l’ebook “Squadra Riparazioni” di Dick?
Allora potrei farne un film! :3
A proposito, ma ti sei laureato? Che fai adesso? (Se mi posso fare i cazzi tuoi nei commenti del tuo blog)
@Guardiano:
Pensavo di sapere vita morte e miracoli su Dick, ma adesso mi metti in imbarazzo. Non ho idea di cosa sia il libro di cui mi stai parlando. Presumo non sia un romanzo, perché altrimenti lo conoscerei; immagino sia un racconto o raccolta di racconti o non-fiction. Se mi dai altri dettagli magari posso aiutarti.
Tra l’altro, colgo l’occasione per scusarmi coi miei aficionados. Stamattina avrei dovuto postare il nuovo Consiglio (che verte proprio su Dick ^-^), ma ho passato due giorni neri che mi hanno tenuto lontano dal pc. Adesso sto facendo i salti mortali per postare l’articolo prima di mezzanotte^^”’ LOL
@Pyros:
Fammi venire a Londra a sceneggiarti i film. Yeah, vita selvaggia nella City! *O*
Beh, ho preso la triennale. Sto ancora studiando, ma nel frattempo mi sono trovato due lavoretti part-time che forse mi salveranno il culo nel futuro – uno come traduttore, uno come web designer (e forse in futuro webmaster). La vita è dura @_@ (soprattutto per chi non è stato così intelligente da fare tipo Economia e Commercio o Ingegneria o Cazzi-e-Mazzi-ti-assumo-a-occhi-chiusi).
Guarda che io dico sul serio! Ho anche salvato un file sull’hard disk esterno con una nostra vecchia conversazione di Messenger dove mi avevi confidato certe tue idee geniali (se mai volessi usarle ti chiederei il copyright, tranquillo)… Fino a Maggio sono impegnato con il mio film di laurea, ma da giugno in poi comincia la mia vita da non studente, e se vuoi iniziare una collaborazione sceneggiatore-regista, ti attendo a braccia aperte!
Bhe dai, non te la passi troppo male. Di che trattava la tua tesi? Ti stai specializzando in antropologia come progettavi? Mi avevi già accennato la tua attività da web designer (confesso che mi hai stupito!). E che traduci di bello? (se mi dai corda, io continuo a farmi i cazzi tuoi – tanto il titolo di “Salinger dei bloggari fantasy” appartiene già a Gamberetta)
-uno come traduttore-
no
-uno come web designer-
mmh, può essere
-La vita è dura @_@ (soprattutto per chi non è stato così intelligente da fare tipo Economia e Commercio o Ingegneria o Cazzi-e-Mazzi-ti-assumo-a-occhi-chiusi).-
Strano, nevvero, che i laureati in filosocosa non vadano a ruba? ^.^
Io continuo a dire che nella filosofia i lavori fioccano, se si vuole uscire dall’Italia. Vero è che io non ero Laureato in filosofia, ma in Storia,però smettiamola con questo luogo comune che con le lettere non si lavori. Conosco fiore di architetti e avvocati disoccupati. E nel ricco Nord-Est, peraltro
È un racconto di Dick, in inglese credo sia “adjustament team”.
Da questo hanno anche tratto quell’obbrobrio di film “I Guardiani del Destino”.
Qui c’è un gruppo di racconti che prende il nome da questo
http://www.fnac.it/Squadra-riparazioni-DICK-PHILIP-K/a573793
Di Dick ho letto solo L’uomo nell’alto castello e non è che mi sia piaciuto granché… volevo provare con questo e poi in caso leggerne altri.
Ma comprare una raccolta per un solo racconto non mi va. ^_^
@Pyros: Continuiamo questa conversazione in privato prima che il blog si trasformi in “La vita privata del Tapiro” ^-^”
@Dago:
Sì, ho capito il tuo (condivisibile) punto di vista, non c’è bisogno di continuare a ripeterlo ^_^*
@Guardiano:
OK.
Come si evince da questa pagina di Wikipedia, il racconto in questione è “Adjustment Team” del 1954. Il modo più semplice per trovarlo sarebbe di trovare raccolte di racconti ordinate per periodi cronologici (es. “Tutti i racconti 1950-1960”). So per certo che la Fanucci, a parte quella raccolta lì che mi hai linkato, ha fatto delle raccolte cronologiche.
Su library.nu ci sono pagine e pagine di libri di Dick. Io ho controllato le prime 9 e non ho trovato nessuna raccolta che contenesse il racconto in questione; se vuoi puoi andare avanti a controllare tu (alcune raccolte hanno nella presentazione su library l’elenco dei racconti, altre te le dovrai scaricare apposta).
Comunque, considerando che in tutte le raccolte controllate il racconto manca, deduco che non sia ‘sto gran capolavoro. Per me puoi anche lasciar stare. Se devi proprio leggere racconti di Dick – dalla qualità assai altalenante – leggiti i migliori. In italiano c’è un’ottima raccolta a prezzo stracciato, I giorni di Perky Pat e altri racconti. Non so se si trova ancora in giro, ma c’è dentro roba davvero ottima (“I giorni di Perky Pat”, “Piccola città”, “Foster sei morto”, “La fede dei nostri padri”).
Hummm… proverò con questo allora, anche se è “non disponibile” sul sito stesso della Fanucci.
-Sì, ho capito il tuo (condivisibile) punto di vista, non c’è bisogno di continuare a ripeterlo ^_^* –
Hai ragione, scusa “^.^
Per fami perdonare ti linko questo interessante articolo su “Lauren: la ragazza con due vagine”
http://www.igossip.it/17133-lauren-la-ragazza-con-due-vagine.htm
Perdonato? ^_^
>>Tapiro, potrei avere lumi sulla piovra-paesaggio?
la trovo notevole. è un’immagine così o è tratta da una storia? me essere ignurànt.
>>Guardiano: “Di Dick ho letto solo L’uomo nell’alto castello e non è che mi sia piaciuto granché”
a me invece era piaciuto, anche se non sono un amante dei…dicks
un saluto a tutti e volo via.
sì x°D
La piovra è fikissima, ma come ho già spiegato a Isabella è solo un’immagine che ho trovato su 4chan.
Muori Dunfrey ^-^””’