Bonus Track: Clockwork Girl

Clockwork GirlAutore: Athena Villaverde
Titolo italiano: –
Genere: Fantasy / Fairytale Fantasy / Bizarro Fiction
Tipo: Raccolta di tre novellas

Anno: 2011
Nazione: USA
Lingua: Inglese
Pagine: 143

Difficoltà in inglese: **

Cat è una ragazza bruco. Un giorno diventerà una bellissima farfalla, ma nel frattempo conduce una vita da emarginata nel suo liceo, derisa dalle tiratissime ragazze-coccinella e segretamente innamorata di Lilith, stupenda ragazza-ragno che chiunque vorrebbe nel proprio letto. Finché, un bel giorno, Lilith sembra accorgersi di lei. Peccato che le ragazze-ragno abbiano questa sgradevole tendenza a uccidere e mangiare i loro amanti nel bel mezzo del rapporto.
Pichi invece è una ragazza a molla: hanno preso il cervello di una bambina sfortunata e l’hanno messo in un corpo meccanico. I genitori di Marisol gliel’hanno regalata per Natale, perché imparasse a prendersi delle responsabilità; ogni giorno, infatti, Pichi dev’essere ricaricata, altrimenti i suoi ingranaggi smettono di girare e muore. Per ora, Pichi e Marisol sono grandi amiche e si vogliono bene. Ma cosa succederà se la padroncina dovesse stufarsi di lei?
Maya, infine, è una ragazza alveare. E’ la più bella e la più brava ballerina di tango di Buenos Aires, e danzare con lei è il più grande dei privilegi. Ma anche la più pericolosa delle prove: basta il più piccolo errore, e le api che vivono tra i capelli e nei pori della pelle di Maya cominciano a innervosirsi – e una corsa all’ospedale potrebbe non essere il destino peggiore per il malcapitato.

“Caterpillar Girl”, “Clockwork Girl” e “Beehive Girl” sono i tre racconti lunghi che compongono questa raccolta di Bizarro al femminile. Tre storie che uniscono un’ambientazione abbastanza normale e realistica a una vena fantastica, immerse in un’atmosfera e in un timbro fiabesco. Tre storie d’amore, anche se un po’ insolite (e un filino morbose, come piacciono a me).
Mi vengono in mente un sacco di ragioni per leggere Clockword Girl. Perché la Villaverde è una ragazza carina che scrive Bizarro. Perché è raccomandato da Mellick, suo mentore e content editor. Perché è pieno di lesbicate. Perché Gamberetta ha parlato in modo (abbastanza) positivo del suo romanzo d’esordio. Perché la Villaverde scrive bene, e i tre racconti volano in una giornata. Se queste ottime (?) argomentazioni non vi hanno ancora persuaso, entriamo nel dettaglio.

Athena Villaverde

Awwww! Ma non è carina?

Uno sguardo approfondito
L’influenza di Mellick nello stile della Villaverde si riconosce subito: dalla costruzione dei capitoli, che sono tanti e molto brevi (da una a sei pagine), al timbro narrativo leggero e scanzonato, sia che si parli di cose quotidiane, sia che si parli di gente ammazzata o stupri e via dicendo, al gusto per il sesso strano. Entrambi condividono anche l’approccio ‘libero’ allo “Show, don’t Tell”: a scene descritte in modo concreto e preciso si alternano molti passaggi raccontati, in cui la Villaverde spiega la vita quotidiana delle sue protagoniste e il loro mondo. L’uso della terza persona invece che della prima in due dei tre racconti (contrariamente a quel che fa di solito Mellick) rende questi infodump un po’ meno eleganti, e talvolta il ritmo ne risente; ma devo ammettere che il raccontato non stona troppo con l’approccio fiabesco della raccolta. Quanto alla gestione del pov, a parte qualche sporadico passaggio confuso la Villaverde lo tiene sempre ancorato alla sua protagonista.
Fatto questo preambolo, diamo un’occhiata più da vicino ai tre racconti.

“Caterpillar Girl” è sicuramente il più debole della raccolta, nonché il meno bizzarro. Stringi stringi, è una storia romantica-scolastica adolescenziale, di quelle che rievocano nella nostra mente decine e decine di teen movie o telefilm americani. Il gioco di reimmaginare i ragazzi della scuola come insetti antropomorfi e di associare a ogni tipo di insetto un gruppo sociale è carino – e alcuni sono bellissimi: le mantidi religiose, per esempio, sono il gruppo cristiano militante – ma si tratta solo di fronzoli, perché il canovaccio è quello classico e il 90% della storia avrebbe funzionato identica anche con personaggi completamente umani. Non aiutano nell’immersione i continui riferimenti a marchi e mode del nostro mondo, dalle carte Magic ai gruppi goth-punk, passando per le citazioni “colte” tipo quelle dei libri di Anais Nin (di cui a quanto pare Cat e Lilith sono avide lettrici).
In tutto questo, l’unico elemento davvero alieno è l’istinto assassino di Lilith: una ragazza normale non potrebbe mai estroflettere un arto dall’addome per trafiggere il petto dell’amante e succhiargli via la vita. Le scene di sesso sono anche quelle meglio riuscite – materiche, appiccicose, con la giusta miscela di eccitazione e orrore – e in particolare quella finale vale da sola la lettura del racconto, benché un po’ melodrammatica. In generale, purtroppo, “Caterpillar Girl” mi è parso un racconto adolescenziale, non solo nell’ambientazione ma anche nella sostanza.

Caterpillar

Un giorno diventerà una bellissima farfalla.

La qualità della raccolta si impenna però col secondo racconto, il “Clockwork Girl” che dà il nome al libro. E’ il più lungo – 55 pagine – e anche quello più bello. Il racconto gioca tutto sul contrasto tra il mondo di fiaba della ragazza a molla e la dura realtà: da una parte Pichi, il cui amore assoluto per la padroncina Marisol e la volontà di essere come lei ricorda l’imprinting delle papere di Lorenz, “programmata” per voler sempre giocare e divertirsi e non crescere mai, e dall’altra la triste verità che nessun giocattolo dura per sempre.
Ho molto apprezzato che Marisol venisse presentata come una brava bambina – sinceramente indignata dallo scoprire che trasformino le ragazzine in giocattoli e che i suoi genitori le abbiano appioppato una tale responsabilità senza interpellarla – invece che come il solito cliché della ragazzina viziata. Se fossimo in un racconto di Gamberetta, forse il loro rapporto avrebbe subito preso una piega sadica e grottesca. Invece, seppure meno violento, è molto più triste vedere come si sfaldi il rapporto, cominciato nel migliore dei modi, tra giocattolo e padroncina.
Smettere di leggere questo racconto è praticamente impossibile, dato il continuo crescendo di tensione e di pericolo per la protagonista. Peccato che le ultime dieci-quindici pagine siano invece sottotono, e del tutto anticlimatiche.
Il finale vero e proprio, in particolare, stona col resto del racconto e sa un po’ di fregatura: se tutta la storia verteva sulla progressiva presa di coscienza che la realtà non è come le fiabe, allora la conclusione puzza un po’ troppo di bella fiaba.

“Beehive Girl”, l’ultimo racconto, è di sicuro quello scritto meglio, benché l’abbia trovato meno affascinante di “Clockwork Girl”. La storia è raccontata in prima persona da un ballerino di tango senza nome, e tutta l’azione della novella si svolge nel breve spazio di una serata al club di tango. Gli infodump ci sono ancora, ma sono filtrati dalla voce narrante del protagonista, e sono ben inframezzati con le scene d’azione nel presente. La tensione interiore del protagonista è palpabile: da una parte il desiderio di chiedere a Maya di ballare, di dimostrare di essere un bravo tanguero e di far colpo su di lei prima che qualcuno gliela soffi; dall’altro, il terrore di commettere un errore nella danza, di essere sfigurato dalle api e perdere per sempre il rispetto di Maya.
La sfida di tango (se così possiamo chiamarla) è scritta molto bene: le figure sono semplici da seguire anche per chi, come me, non le conosce; ogni momento la tensione sale; e la Villaverde riesce a trasmetterci alla perfezione l’odio feroce che il protagonista prova per Rachel. Pensate che a me del tango non me n’è mai fregato di meno – ciononostante, “Beehive Girl” è riuscito ad appassionarmi!
Unica nota dubbia: il finale. Non posso dire che sia brutto, però diciamo che è un po’ sfasato rispetto al resto del racconto; sembra che la Villaverde non sapesse come concludere.

Tango

In conclusione, Clockwork Girl è una bella raccolta di Bizarro soft, benché afflitta da una certa ingenuità e da una certa indulgenza verso i sogni adolescenziali. Lo stile non è perfetto, ma per essere una quasi-esordiente si tratta di un ottimo risultato; soprattutto se lo paragoniamo agli esordienti nostrani. In ogni caso, funziona nei punti importanti: ci si immerge subito nella vicenda e ci si fa trascinare dagli eventi. C’è sempre qualcosa a impegnare la mente del lettore, e difficilmente viene voglia di chiudere il libro. Le tre storie della Villaverde emozionano e qualche volta eccitano. Non so se me le ricorderò ancora tra cinque anni, ma penso di sì.
Sono anche facili da leggere: l’inglese è abbastanza semplice (forse un attimo più complesso dello Young Adult medio), l’ambientazione è più realistica che fantastica, e attinge molto al quotidiano, perciò chiunque dovrebbe immedesimarsi e orientarsi con facilità. Di certo io continuerò a tenere d’occhio la Villaverde, di cui la Eraserhead dovrebbe pubblicare presto un nuovo romanzo.

Dove si trova?
Ahimé, bisogna penare per leggere Clockwork Girl: non solo non si trova sui circuiti pirata, ma la Eraserhead non ha neppure pensato di rilasciarne una versione digitale. Tocca comprare quella di carta – che se, per essere cartacea, costa pure poco (solo 8,40 Euro), è comunque una bella spesa per chi come me si è ormai abituato ai prezzi bassi dell-ebook.
Quelli della Eraserhead dovrebbero seriamente rivedere le loro strategie di vendita.

Chi devo ringraziare?
Ho scoperto dell’esistenza della Villaverde leggendo l’articolo di Gamberetta dedicato al Bizarro, in cui recensisce il suo romanzo d’esordio Starfish Girl – sì, questo articolo devo averlo linkato fino alla nausea, ma mettete caso che uno si “colleghi” solo adesso…
Continuo a rimanere scettico su Starfish Girl e non l’ho ancora letto, ma potrei farlo in futuro. Magari dipenderà da come troverò il prossimo romanzo della Villaverde.

Imprinting

Non va mai a finire bene.

Qualche estratto
Con il primo estratto, preso da “Caterpillar Girl”, ho cercato di ingraziarmi il pubblico: una bella scena di sesso morbosa + voyeurismo bonus! Il secondo estratto, tratto da “Clockwork Girl”, mostra lo stile fiabesco, volutamente infantile del secondo racconto (d’altronde il punto di vista è di una bambina-giocattolo…).

1.
Lilith wrapped her hands around his shoulders and jumped up onto him, her strong thighs gripping his torso. He stumbled back a little, before regaining his balance as Lilith crushed her berry-colored lips against his black lipstick mouth.
She thrust her hips against his while he gripped her ass. Then she forced him down to thew ground, his blue wings spreading wide beneath them like a blanket.
She fumbled with the zipper to his jeans before yanking his pants down around his ankles.
Lifting her skirt, her legs intertwined with his as she straddled him. Her long black hair veiled his face like a spider web. She gripped the back of his throat and tugged on the clasp of the dog collar, tightening it.
His indigo eyelids fluttered, his long eyelashes tickling her cheek. She kissed him on his lipstick-smeared mouth and he let out a deep moan and slid his hands up her firm belly to stroke her breasts underneath her shirt.
Cat had never seen two people have sex before. It made her feel weird, but while watching the two of them she found herself wondering what it would feel like to kiss Lilith.
She inhaled smoke slowly from her cigarette and let it roll around on her tongue imagining it a kiss.
The boy closed his eyes. Lilith pushed hwer stomach harder against him and extended a long pointed appendage from her abdomen. Without the boy being aware, she gently pierced him in the chest. A thick red liquid pumped through the sharp tip and under the boy’s skin.
Cat stood there motionless. The ash on the end of her cigarette grew longer and then dropped off and landed on the top of her boot. She couldn’t tear her eyes away from Lilith. It was the most intimate thing she’d ever witnessed. She wasn’t grossed out or afraid, even though Lilith’s body was covered in blood. Lilith wore a smile unlike any Cat had ever seen her make before. There was an ecstatic look in her eyes, her skin glistened.
The blue boy’s chest heaved as he struggled to breathe. His chest pulsed from navel to neck. His massive wings withered.
His body started to shrivel, drying up as all of the liquids were sucked out of him. His life drained away, into Lilith’s abdomen. His eyes bulged out of his head. A thin line of dust outlined where his wings had been, a small husk like an empty chrysalis where his body was, his clothes in a heap.

2.
“Keep your eyes closed,” Marisol said. The clockwork girl sat still while Marisol wound her up. “I’m almost done.”
Pichi could feel the springs inside herself tightening like a corset as Marisol turned her key. The turning slowed and the clockwork girl felt Marisol brace her feet against something on the floor in order to gain the leverage necessary to complete the final few turns.
This was the game that they played each morning. Marisol would come to the toy room after breakfast to wind Pichi up. She had to keep her eyes closed until she felt the final click of her key. Then Marisol would spin her around and scramble out through the labyrinth of the play rooms, playing hide and seek. Pichi was always fastest when first wound up so it was fun for Marisol to see if she could outrun her and hide before she got caught.
Pichi sped through the rooms, on little wheels that she could pop out of the bottom of her feet like roller skates. It was easy for Marisol to tell where Pichi was because of the whirring of her skates and the clatter of things she carelessly knocked over in her wake. Marisol held back her giggles and crept on tip toes through the rooms managing to avoid Pichi at every turn. Sometimes when they played this game, Marisol would climb to the glass level and watch Pichi spin through the labyrinth for a long time, unable to find her. Pichi never liked it when Marisol played that way.

Tabella riassuntiva

Tre storie d’amore in equilibrio tra normale e bizzarro. C’è una certa ingenuità adolescenziale di fondo.
Stile scorrevole, accattivante, immersivo. Tanti piccoli infodump che interrompono la narrazione.
Ci sono le lesbicate! La prima storia è un po’ troppo cliché.

9 risposte a “Bonus Track: Clockwork Girl

  1. Il primo racconto mi ricorda uno dei capitoli di Franken Fran: anche lì compariva una bellisshima ragazza bruco, con tanto di storia d’amore e finale non proprio allegro. In un altro capitolo, invece, si parlava di una ragazza-giocattolo: le era capitato un bruttissimo incidente, e per salvarla avevano pigliato quel che ne rimaneva e l’avevano schiaffato in un orsacchiotto.
    È un manga così schifosamente weird. ❤

  2. Interessante.

    Coff coff

    Ho letto “lesbicate” ? <.<

  3. Il problema della Villaverde è proprio nei finali: l’ambientazione ti colpisce, i personaggi si sviluppano in modo interessante, la trama si evolve e poi… va tutto a finire in modo stupido. È un po’ un peccato, con dei finali decenti sarebbe stata una raccolta molto migliore U.U

  4. @Tales:

    anche lì compariva una bellisshima ragazza bruco

    Sì, bellissima ^.^’

    È un manga così schifosamente weird. ❤

    Ecco, mi sa che la Villaverde è meno weird, almeno in questa raccolta. Per questo è facilmente approcciabile anche ai neofiti.

    @Dago:

    Ho letto “lesbicate” ? <.<

    No no, secondo me ti sbagli ^-^

  5. Una bellissima farfalla: http://www.youtube.com/watch?v=tJP8F67f70w

    @Talesdreamer: Ho cercato Franken Fran su Amazon… ma che copertine porno ha? Mi ero fatto un’idea completamente diversa di quel manga.

  6. @Talesdreamer: Ho cercato Franken Fran su Amazon… ma che copertine porno ha? Mi ero fatto un’idea completamente diversa di quel manga.

    Le copertine pornose sono fatte per attirare ignari lettori arrapati che sperano in un po’di tette e si ritrovano invece con un mucchio di gore. È puro e semplice sadismo da parte dell’autore.

  7. Dove posso trovare Clockwork Girl in ebook? Su Amazon non si trova 😦

  8. @Tales:

    È puro e semplice sadismo da parte dell’autore.

    O marketing da parte dell’editore.

    @Bakakura:

    Dove posso trovare Clockwork Girl in ebook? Su Amazon non si trova

    Mi sa che ti sei perso un pezzo dell’articolo, ossia la sezione “Dove si trova”. Te la copioincollo:

    Ahimé, bisogna penare per leggere Clockwork Girl: non solo non si trova sui circuiti pirata, ma la Eraserhead non ha neppure pensato di rilasciarne una versione digitale. Tocca comprare quella di carta – che se, per essere cartacea, costa pure poco (solo 8,40 Euro), è comunque una bella spesa per chi come me si è ormai abituato ai prezzi bassi dell-ebook.
    Quelli della Eraserhead dovrebbero seriamente rivedere le loro strategie di vendita.

    In parole povere, Clockwork Girl esiste solo di carta. Io infatti ce l’ho di carta.

  9. Oh, carino! E a me un po’di ingenuità adolescenziale piace!

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