Sai che c’è di nuovo

Sai che c'è di nuovo

Non mi aspettavo che la fine dell’estate prendesse un ritmo così frenetico. Gli articoli che ho cominciato a pubblicare a fine Luglio dovevano essere i primi di una trafila più o meno ininterrotta, diciamo uno alla settimana. Invece, già nella seconda metà di Agosto il mondo reale ha cominciato a far piovere sberle.
Comunque. In questo inizio di Settembre stanno succedendo un sacco di cose interessanti per gli appassionati di fantastico; o almeno, del fantastico che piace a me (lol). In attesa di articoli più corposi, ecco dunque una breve carrellata di cosa aspettarsi nelle prossime settimane o mesi. Se avete i miei stessi gusti ne sarete felici.

Chasing the Phoenix
E’ di oggi la notizia che Swanwick ha appena finito il suo nuovo libro. Come dicevo in questo articolo del mese scorso, è il secondo romanzo sulla coppia di trickster gentiluomini Darger e Surplus; le loro avventure li hanno portati attraverso la Siberia e la Mongolia fino in Cina, dove presumibilmente semineranno altra distruzione. Swanwick assicura che può essere letto anche come uno stand-alone. Il titolo è rimasto quello che aveva ipotizzato, “Chasing the Phoenix” – lascio a Siobhàn l’onore di scoprire se anche questo, come gli altri, sia mutuato da una filastrocca per bambini.
E’ presumibile che, proprio come avevo pronosticato, il romanzo venga pubblicato entro l’anno. Appena sarà disponibile la versione digitale vedrò di comprarlo e farvi sapere.

Michael Swanwick

“Così ti piace il mio romanzo, eh?”

I nuovi Fantasy Masterworks
Se seguite il mio blog sarete ormai familiari con le due collane di narrativa fantastica realizzate negli ultimi anni dalla britannica Gollancz: gli SF e i Fantasy Masterworks. Le due serie dovrebbero riproporre il meglio della fantascienza e del fantasy moderno, rendendo disponibili (e con una nuova veste grafica) titoli spesso usciti da tempo di produzione.
La collana dei Fantasy Masterworks, più sfortunata della sua cugina fantascientifica, era ferma da tempo al n.50, ma a partire da Ottobre cominceranno a uscire nuovi numeri. Al momento ne sono previsti sette, come potete vedere alla pagina aggiornata su Worlds Without End. Due impressioni a caldo:
– Le nuove copertine sono brutte. Una delle cose migliori dei Masterworks era la cura esagerata posta nelle copertine, colorate e visivamente acchiappanti (soprattutto quelle che avevano il titolo integrato nell’illustrazione, senza quella brutta striscia monocolore nella parte alta). Trattandosi di una collana di ‘classici’, la possibilità di esporla nella propria libreria è una delle funzioni principali – considerando che di diversi titoli è possibile procurarsi a buon mercato l’edizione digitale, rendendo di per sé superflua la versione cartacea 1
– quindi le copertine supercurate sono una delle cose più importanti. Be’, queste nuove copertine io non le esporrei.
– Non ho mai letto nessuno di quei libri, ma ho già adocchiato qualche titolo interessante. Uno è Last Call di Tim Powers, l’autore di The Anubis Gates (una delle opere dello Steampunk di prima generazione, nonché uno dei romanzi preferiti di Gamberetta); poi c’è la quadrilogia Aegypt di John Crowley, un autore che sto incominciando a leggere solo adesso ma che promette molto bene; e poi The Dragon Griaule di Lucius Shepard, il tipo famoso per il romanzo militaresco-dickiano Life During Wartime. Questi nuovi titoli sembrano una virata piacevole dal fantasy fiabesco-mitologico di stampo classico di molti dei titoli dei primi Fantasy Masterworks, il che mi rende speranzoso. Peccato per l’assenza di romanzi di Swanwick come The Dragons of Babel o Jack Faust: non sfigurerebbero.

The Dragon Griaule

Brutta.

The Door That Faced West e il futuro della Bizarro Fiction
In occasione del sul Dilation Exercise #83, su Bizarro Central, Alan M. Clark ha dichiarato che il suo prossimo romanzo – The Door That Faced West – sarà pubblicato il prossimo Febbraio da Lazy Fascist Press (la casa editrice diretta da Cameron Pierce, quello di Ass Goblins of Auschwitz). Clark non è certo uno dei miei scrittori preferiti, ma ha del potenziale e scrive roba interessante; ho dedicato una delle mie ultime Bonus Tracks al suo A Parliament of Crows.
Si è ormai capito che Clark è fissato con i serial killer in costume e le vittime dei serial killer in costume. Questo nuovo romanzo avrà come protagonisti i Fratelli Harp, due briganti psicopatici vissuti alla fine del Settecento, quando il continente americano era ancora selvaggio e inesplorato. Il setting è interessante, e non è escluso che decida di leggerlo.
D’altronde, il romanzo in uscita di Clark riluce in un panorama Bizarro che quest’anno è stato piuttosto scialbo. Dall’inizio del 2013 – come potete vedere in questo catalogo – gli editori raccolti sotto la bandiera della Bizarro Fiction hanno pubblicato solo undici libri, di cui ben quattro sono novellas o raccolte di Mellick. Che il pozzo della Bizarro cominci a seccarsi? Mi piacerebbe tornare sull’argomento in un articolo dedicato.

The Water Knife
Se Swanwick è già uno dei miei scrittori preferiti, un altro candidato a diventarlo è Paolo Bacigalupi. Ho parlato entusiasticamente del suo The Windup Girl in questo Consiglio di un annetto fa. Ebbene, tre giorni fa sul suo blog ha dichiarato che, dopo due anni di lavorazione, il suo nuovo romanzo è pronto! E si chiamerà The Water Knife.
Se Clark è fissato coi serial killer, Bacigalupi ha la mania dei cambiamenti climatici e degli scenari geopolitici negli aftermath di un’apocalisse ecologica. Questo romanzo sarà ambientato in un Sudest Americano in preda alla siccità, e sembra inserito nello stesso macro-universo di The Windup Girl, Ship Breakers e The Drowned Cities. Rispetto agli ultimi due romanzi, però, sembra che non sia uno YA, ma che sia tornato al “romanzo per adulti” delle origini.
Non solo: pare che Bacigalupi abbia finalmente fatto il ‘salto’. A pubblicarlo, infatti, sarà la Knopf Doubleday. Per citare le parole del New York Times:

Knopf, the publisher of Toni Morrison, Robert Caro, Stieg Larsson and Helen Fielding, paid an advance in the high six figures.

For Mr. Bacigalupi, it is a leap from a tiny specialty press, Night Shade Books, to one of the most highbrow publishers in the business, with a reach that could broaden his readership well beyond the sci-fi world.

Non male.

Bear Grylls

And now, for something completely different…

You Can (Not) Redo al cinema per una sera
Solo per una sera, Mercoledì 25 Settembre, verrà proiettato in alcuni cinema italiani You Can (Not) Redo, il terzo OAV del reboot di Evangelion chiamato Rebuild of Evangelion.
Nonostante siano passati tipo dieci anni da quando lo vidi per la prima volta, Evangelion rimane tutt’ora il mio anime preferito. E’ l’unico di cui mi sia mai curato di collezionare i dvd. Ogni tanto me lo riguardo e mi piace ancora. Ho sempre visto con sospetto il progetto Rebuild, e infatti me n’ero sempre curato poco, ma settimana scorsa – in occasione dell’Evangelion Night del 4 Settembre – ho avuto l’occasione di andare al cinema con un paio di amici a vedere una maratona dei primi due film della serie.
Come immaginavo, sono rimasto più deluso che soddisfatto: la grafica sarà anche migliore e le scene di combattimento più curate, ma nel complesso in questo Rebuild c’è più melodramma, più roba stylish per adolescenti, personaggi inutili, e in generale un grande incasinamento della trama. Ma mi piace andare al cinema, e vedersi Evangelion rifatto male è pur sempre meglio di un Elysium o un Wolverine. Per cui credo andrò a vedere anche il terzo. 2
Intanto, beccatevi il trailer italiano – è lo stesso che hanno proiettato al cinema prima della maratona dell’Evangelion Night. Anche tralasciando le scrittazze trash in italiano (“La saga robotica del nuovo millennio”? Cominciamo bene…), non avete l’impressione che Evangelion sia diventato un po’ più cretino rispetto a dieci anni fa?

Gendo Ikari

E’ per questo che ci piace.

E con questo la carrellata è finita; spero di avervi incuriositi.
Vi lascio con una domanda. Perché non sono fico come Gendo Ikari?

———-


(1) Questo è particolarmente vero per molti titoli degli SF Masterworks – dai titoli di H.G. Wells a Frankenstein – per i quali è scaduto il copyright, e che quindi sono disponibili sul Web aggratis (anche in edizioni ben curate, come quelle di Feedbooks).Torna su


(2) Sì, in italiano. L’Evangelion originale l’ho visto in italiano, ormai mi sono abituato ai doppiatori italiani e non mi dispiacciono. E poi, seguire certi discorsi coi sottotitoli potrebbe essere troppo anche per me.Torna su

17 risposte a “Sai che c’è di nuovo

  1. Rebuild of Evangelion mi rifiuto di avvicinarlo fino a quando non sarà uscito anche il quarto e ultimo film. In mancanza degli Eva mi accontento dei giganti di Attack on Titan e dei robottoni di Pacific Rim (dimmi che l’hai visto, in quel film c’è anche la mia scena preferita di sempre -> @2:00 http://www.youtube.com/watch?v=Nn8a5AFwzzw ).

    PS
    Il trailer di Rebuild da te segnalato mi dice che non è disponibile.

  2. @Giovanni:

    In mancanza degli Eva mi accontento dei giganti di Attack on Titan e dei robottoni di Pacific Rim

    Attack on Titan me lo sto facendo scaricare da Siò (dove sto in questi giorni preferirei evitare lo streaming); Pacific Rim mi sono rifiutato io di vederlo…^^’

    Il trailer di Rebuild da te segnalato mi dice che non è disponibile.

    Boh?
    Ho provato il link e a me funziona regolarmente.

  3. All’Evangelion Night ci sono andata anch’io per convertire un’amica alla saga, e come esperimento può dirsi decisamente riuscito: il Rebuild presenta in maniera molto fiqa la serie, eliminando un po’ di pipponi inutili di Shinji. Eppoi i combattimenti del Rebuild sono proprio fiqi, e rivederli sul grande schermo mi ha fatto molto piacere.
    Ovviamente ho già i biglietti anche per il 3.0, che ho già visto sotto forma di camrip tutto traballante. Come film non mi ha entusiasmato troppo, soprattutto perché dopo tutti i misteri del 2.0 la gente si aspettava spiegazioni, e invece non han spiegato UN CAZZO DI NIENTE. Però c’è Kaworu, e lui è ❤ ❤ ❤

    Lo so, il Rebuild è una grande americanata rispetto alla serie originale, ma chissene: l'Evangelion originale è sempre là, possiamo riguardarcelo quando ci pare. Senza contare che il Rebuild pure ha i suoi elementi d'interesse, tra i cambi di trama bizzarri e le mille teorie che girano sul fatto che sia un sequel/prequel/timeline alternativa/ecc (un sito interessante e pieno di teorie sull'argomento è Dummy System).

  4. Credo di essere tra i pochi ad apprezzare la Rebuild. Il fatto è che per forza di cose non poteva essere come l’anime: diversi format richiedono diverse meccaniche. E’ più tamarro? Senz’altro. C’è meno introspezione dei personaggi? Eccome. Ma la domanda da porsi a mio avviso non è tanto quanto sia differente dall’originale, ma se sia in grado di reggersi sulle sue gambe o no, e a mio avviso finora ci sta riuscendo, pur con alti e bassi. E poi siamo onesti: pure nell’anime c’era la sua bella dose di vaccate, come Toji che diventa il fourth children “perché sì”, passaggio risolto in maniera a mio avviso molto più coerente nella Rebuild (e lo dico pur conscio che anche il modo in cui il personaggio di Mari incontra Shinji è puro WTF).

  5. Attack on Titan me lo sto facendo scaricare da Siò

    Bravi!

    Pacific Rim mi sono rifiutato io di vederlo…^^’

    Buuuuuuuuuu!!!
    E’ così spassoso invece, niente a che vedere con quelle vaccate tipo Transformers. Però visto in televisione/sul computer non so se mi piacerebbe tanto quanto al cinema.

    Ho provato il link e a me funziona regolarmente.

    Quei porci della DynIT hanno bloccato il video al di fuori dell’Italia allora.

    A proposito di Evangelion: ma alla fine, gli angeli che cosa erano? Entità aliene o erano veri e propri angeli in missione per conto di Dio?

  6. A proposito di Evangelion: ma alla fine, gli angeli che cosa erano? Entità aliene o erano veri e propri angeli in missione per conto di Dio?

    Un po’ l’uno e un po’ l’altro, visto che a un certo punto della trama viene rivelato che… la razza umana si era originata a partire proprio dal secondo Angelo.

    @ talesdreamer:
    Ho dato un’occhiata veloce al sito che hai linkato. Sembra davvero interessante (e Nervella 2000 è una vera genialata :D), ma mi fionderò sulle diverse teorie solo dopo il 25, visto che è da un anno che, a fatica, sto cercando di evitare qualsiasi spoiler/recensione del terzo film. ^_^

  7. Tapiro, ma com’è che il tuo blog non prende i tag “spoiler” e “q”? O_o

  8. @Tales:

    il Rebuild presenta in maniera molto fiqa la serie, eliminando un po’ di pipponi inutili di Shinji. Eppoi i combattimenti del Rebuild sono proprio fiqi, e rivederli sul grande schermo mi ha fatto molto piacere.
    Ovviamente ho già i biglietti anche per il 3.0, che ho già visto sotto forma di camrip tutto traballante. Come film non mi ha entusiasmato troppo, soprattutto perché dopo tutti i misteri del 2.0 la gente si aspettava spiegazioni, e invece non han spiegato UN CAZZO DI NIENTE. Però c’è Kaworu, e lui è ❤ ❤ ❤

    Sei una cazzo di fangirl x°°DDD

    Senza contare che il Rebuild pure ha i suoi elementi d’interesse, tra i cambi di trama bizzarri e le mille teorie che girano sul fatto che sia un sequel/prequel/timeline alternativa/ecc (un sito interessante e pieno di teorie sull’argomento è Dummy System).

    Il sito è molto carino, e per colpa del tuo link ci ho perso dietro una buona mezza giornata^^’ Cosa curiosa: anche qui ho ribeccato Caska Langley, e sarà la quarta o quinta volta nella mia vita che mi capita in modo assolutamente inatteso. Vorrà dire qualcosa.
    Be’, adoro Caska, e mi sa che è più per il suo modo di scrivere che per l’argomento Eva se non riuscivo più ad andarmene dal sito.

    @Okamis:

    Credo di essere tra i pochi ad apprezzare la Rebuild. Il fatto è che per forza di cose non poteva essere come l’anime: diversi format richiedono diverse meccaniche. E’ più tamarro? Senz’altro. C’è meno introspezione dei personaggi? Eccome.

    Qui bisogna fare un distinguo. Ci sono limitazioni imposte dal format e problemi che non hanno nulla a che vedere col format.
    La durata di un film è un limite oggettivo, e non mi sono affatto stupito degli inevitabili tagli nel numero degli Angeli o nelle scene di approfondimento dei singoli personaggi. Così come è un limite oggettivo che ogni film debba terminare con un cliffhanger.
    Ma l’introduzione di un nuovo personaggio non ha nulla a che vedere col format cinematografico. Era un’idea pericolosa a prescindere da *quale* personaggio introdurre: il cast di Evangelion è così stretto, così affiatato, che aggiungere qualsivoglia altro personaggio non può che stravolgere gli equilibri a cui eravamo abituati. Il che è quello che succede col personaggio di Mari; che da una parte relega a un ruolo di secondo piano Asuka (personaggio di gran lunga più interessante), e dall’altra non ha a propria volta abbastanza spazio per brillare. Il risultato? Invece di un unico personaggio perfettamente sviluppato (Asuka) ne abbiamo due gestiti male che si rubano lo spazio a vicenda.

    pure nell’anime c’era la sua bella dose di vaccate, come Toji che diventa il fourth children “perché sì”

    La scelta di Toji è giustificata nell’anima. Se non ricordo male viene spiegato che, a causa del prolungato contatto con i piloti degli Eva, tutti o quasi i compagni di classe di Shinji erano divenuti dei candidati a diventare Fourth. Viene scelto Toji perché il suo legame mentale con gli Eva è particolarmente forte (per via del trauma della sorella, ferita gravemente nella lotta dello 01 contro il Terzo Angelo).

    Tapiro, ma com’è che il tuo blog non prende i tag “spoiler” e “q”? O_o

    Qui hanno nomi diversi.
    Per le citazioni c’è il tag “blockquote”. Per gli spoiler, invece, uso uno sgamuffo un po’ triste: “font color=white” in entrata e “/font” in uscita, così il testo appare bianco e lo si può vedere solo se lo si evidenzia.

    @Giovanni:

    A proposito di Evangelion: ma alla fine, gli angeli che cosa erano? Entità aliene o erano veri e propri angeli in missione per conto di Dio?

    Nel corso della storia vengono spiegati come un’evoluzione alternativa a quella degli esseri umani. Nella teologia di Evangelion, gli uomini (nati da Lilith) si sono nutriti del frutto dell’albero della conoscenza e sono diventati autocoscienti; gli Angeli (nati da Adam) si sono nutriti del frutto dell’albero della vita e sono diventati immortali (nel senso che non invecchiano).
    In The End of Evangelion, Misato scopre inoltre che secondo i Rotoli del Mar Morto l’umanità sarebbe il diciottesimo (e ultimo) Angelo. In questo senso ogni Angelo è una *possibilità evolutiva* a sé, non realizzata dagli altri.

    Gli Angeli agiscono di propria iniziativa, non perché qualcuno glielo comandi. Vengono risvegliati in seguito al risveglio (e all’esplosione) del primo Angelo, Adam, e da allora il loro unico scopo è quello di unirsi a Lilith – prigioniera in fondo al Terminal Dogma, sotto il Geofront della NERV – per diventare una divinità.
    Dio, in senso stretto, non c’è in Evangelion. Con Dio si intende un essere che riunisca in sé le caratteristiche dell’uomo e dell’Angelo insieme. Lo 01, quando mangia e assimila il nucleo di un Angelo (il cosiddetto “supersolenoide”, o motore S2, che alla fin fine è lo stesso frutto della vita), diventa di fatto una divinità.

  9. Che una motivazione dietro la scelta di Toji ci sia non lo metto in dubbio. Metto in dubbio il suo stare in piedi. A questo punto avrei preferito di gran lunga vedere Pen-Pen sull’EVA. ^_^

    Sulla questione Asuka/Mari mi trovi invece parzialmente d’accordo. La prima, a causa dei “tagli” risulta molto meno complessa della sua versione anime, anche se il suo carattere energico a mio avviso l’aiuta comunque a risaltare sui compagni (una mia amica iniziata a Evangelion proprio con la maratona ha detto di averla trovata il personaggio più interessante assieme ad Misato). La seconda invece mi risulta, per il momento, inserita un po’ a forza nella trama. Poi vabbé, è pazza e porta gli occhiali, quindi la amo a prescindere, ma quello è un problema tutto mio u_u

    Detto questo, mi riserbo un giudizio più complesso dopo il 25.

  10. Nel corso della storia vengono spiegati come un’evoluzione alternativa a quella degli esseri umani. […] Lo 01, quando mangia e assimila il nucleo di un Angelo (il cosiddetto “supersolenoide”, o motore S2, che alla fin fine è lo stesso frutto della vita), diventa di fatto una divinità.

    Ok, grazie.
    Dalla tua risposta potrei continuare con un miliardo di altre domande, ma l’esperienza (leggasi: Lost) mi dice che certe cose è meglio accettarle come sono anziché andare full fanboy e cercare spiegazioni che rendano tutto perfettamente logico sotto ogni profilo.
    Tra l’altro ho un senso di déjà vu che mi fa pensare che questa strada l’avevo già infilata anni addietro su TPC con flame annessi.
    MA ALLA FINE, era tutto vero o era solo un’allegoria dell’adolescenza?

  11. @Okamis:

    La prima, a causa dei “tagli” risulta molto meno complessa della sua versione anime, anche se il suo carattere energico a mio avviso l’aiuta comunque a risaltare sui compagni (una mia amica iniziata a Evangelion proprio con la maratona ha detto di averla trovata il personaggio più interessante assieme ad Misato).

    Meh.
    L’Asuka di questo Rebuild è un po’ troppo remissiva e coccolosa per i miei gusti, e la sua affezione per Shinji un po’ prematura. E poi, Asuka fondamentalmente voleva infilarsi nel letto di Kaji – che fine ha fatto questo tratto del suo carattere in Rebuild?

    @Giovanni:

    MA ALLA FINE, era tutto vero o era solo un’allegoria dell’adolescenza?

    Domanda un po’ strana, trattandosi di narrativa e quindi di finzione; soprattutto nel caso di Evangelion, che ha un esplicito livello di lettura metanarrativo…
    Comunque, se vuoi sapere se nel mondo narrativo tutte le cose brutte accadono davvero, la risposta è . Alla fine della storia il mondo finisce sul serio e gli unici esseri umani che sopravvivono all’apocalisse sono Asuka e Shinji. Eh, già.

  12. Domanda un po’ strana, trattandosi di narrativa e quindi di finzione; soprattutto nel caso di Evangelion, che ha un esplicito livello di lettura metanarrativo…

    Mi riferivo al fatto che nelle ultime due puntate dell’anime la “storia” cambiava totalmente, come se tutto quello che era stato narrato nelle puntate precedenti fosse finzione anche all’interno della fiction di Evangelion stesso – Evaception! (sì lo so che gli Angeli non hanno devastato il Giappone per davvero, graziealcazzo xD)

    e gli unici esseri umani che sopravvivono all’apocalisse sono Asuka e Shinji.

    Ah già, a proposito di metanarrazione: http://www.youtube.com/watch?v=CehkyiTeZgw&feature=youtu.be&t=4m31s
    Ok, mi riguarderò NGE.
    (E’ vero che hanno finalmente terminato il manga, dopo vent’anni di produzione? Offre anche quello un finale ulteriormente differente?)

  13. @Giovanni:
    Sì, l’ultimo capitolo è uscito poche settimane fa, ma il 14o tankobon deve ancora essere raccolto. Le scan invece sono già uscite, ma essendo ancora indietro di un tre volumi non ho idea della qualità del finale “ottimista” ideato da Sadamoto.

    @Tapiro:
    Ecco, a mio avviso le nostre divergenze di visione nascono da qui: “E poi, Asuka fondamentalmente voleva infilarsi nel letto di Kaji – che fine ha fatto questo tratto del suo carattere in Rebuild?”
    Per come interpreto io la Rebuild, i vari Shinji, Rei, Asuka ecc. NON sono gli stessi personaggi dell’anime, nel senso che sono proprio entità diverse dotate come tali di personalità diverse e che nei primi hanni di vita hanno vissuto esperienze diverse. Mi riserbo di cambiare idea dopo la visione del capitolo 3.0, ma parecchi indizi (leggasi mindfuck) sparsi nei primi due capitoli mi fanno propendere parecchio verso la teoria del loop/sequel.

  14. Oddiosanto… Lo giuro: non ero in possesso delle mie facoltà mentali quando ho scritto “hanni”. ._.
    (devo imparare a rileggere i miei messaggi prima d’inviarli…)

  15. Mi riferivo al fatto che nelle ultime due puntate dell’anime la “storia” cambiava totalmente, come se tutto quello che era stato narrato nelle puntate precedenti fosse finzione anche all’interno della fiction di Evangelion stesso – Evaception!

    Le puntate 25 e 26 dell’anime originale sarebbero una versione allegorica e psicologica di quello che succede in End of Evangelion; mette in scena il Progetto per il Perfezionamento dell’uomo sui tre Children – e in particolare su Shinji – concentrandosi sul solo aspetto interiore dei personaggi, ma implicitamente “fuori” accadono le stesse cose.
    La Gainax fu costretta a girare così quei due episodi perché nel corso della serie era finita sul lastrico e non aveva i soldi per mettere in scena qualcosa di più di fermi immagine e ricicli di vecchio footage. Quando Evangelion divenne improvvisamente una roba cult e piovvero soldi da tutte le parti, lo studio poté rimettere mano al finale e farlo con tutti i crismi. Il sito/blog linkato da Tales comunque spiega tutto per benino.

    Ah già, a proposito di metanarrazione: http://www.youtube.com/watch?v=CehkyiTeZgw&feature=youtu.be&t=4m31s

    LOL x°D
    Il manga non lo seguo, non mi piace granché. L’unica cosa che ho apprezzato di più nel manga (all’epoca in cui lo leggiucchiavo, cioè più o meno dieci anni fa) rispetto all’anime è che Toji moriva invece di essere semplicemente ferito (esito più drammatico di un personaggio che comunque non ha più alcun ruolo nella storia).

    @Okamis:

    Per come interpreto io la Rebuild, i vari Shinji, Rei, Asuka ecc. NON sono gli stessi personaggi dell’anime, nel senso che sono proprio entità diverse dotate come tali di personalità diverse e che nei primi hanni di vita hanno vissuto esperienze diverse.

    Non ho niente in contrario a questa teoria, che in realtà è anche divertente. La critica che faccio non è alla coerenza del personaggio; semplicemente, trovo che la nuova Asuka sia meno interessante di quella originale. Non mi acchiappa granché.

  16. Obbligare tapiro a recensire Attack on Titans

    >> challenge accepted

  17. Ooooh Swanwick e Bacigalupi! Ottimo!

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